In Nazionale come papà, nella storia Azzurra è successo per 3 volte

Non è stato un esordio fortunato e nemmeno di quelli che passeranno alla storia ma la sconfitta della Nazionale contro l'Argentina ha lasciato in dote il debutto di due giovani dai quali ripartire per ricostruire – dalle fondamenta – la selezione Azzurra. Patrick Cutrone – attaccante del Milan – e Federico Chiesa – esterno della Fiorentina – sono le note liete di un gruppo ancora alla ricerca della propria dimensione, che attende di capire quale sarà il prossimo ct da cui ripartire. Una scelta in tal senso verrà fatta entro giugno, fino ad allora toccherà accontentarsi di quel che passa il convento. E non poi così tutto da buttare, meglio guardare al futuro con fiducia magari prendendo come bene auguranti quei ricorsi storici che riguardano l'esperienza tricolore.
La ricorrenza storica. La convocazione e poi il debutto dal primo minuto contro l'Argentina di Federico Chiesa (figlio di Enrico, il papà ex bomber ed ex Azzurro negli Anni 90) ha portato a 3 i casi in cui sia il padre che il figlio hanno avuto l'onore di vestire la maglia della nazionale maggiore. A distanza di 22 anni dal genitore (Italia-Belgio 2-2), la soddisfazione e l'orgoglio per un traguardo del genere fanno di nuovo capolino in casa Chiesa. In precedenza questa sorta di ‘staffetta in famiglia' era avvenuta in altre due situazioni: la prima nel 1963, quando esordì in nazionale Alessandro Mazzola, figlio di Valentino; la seconda 30 anni fa quando nel 1988 toccò a Paolo Maldini, figlio di Cesare, entrare a far parte della Nazionale.
- Valentino Mazzola (05/04/1942) – Alessandro Mazzola (12/05/1963)
Cesare Maldini (06/01/1960) – Paolo Maldini (31/03/1988)
Enrico Chiesa (29/05/1996) – Federico Chiesa (23/03/2018)
Strada spianata e carriera spalancata davanti. E' la situazione ideale per Federico Chiesa (20 anni) che in Nazionale è arrivato prima di papà Enrico: allora aveva 26 anni e doveva tenere testa alla concorrenza di attaccanti del calibro di Baggio, Zola, Signori, Del Piero, Ravanelli, Casiraghi. che a loro volta più tardi avrebbero ‘accolto' Inzaghi, Totti e Vieri. Un brivido lungo la schiena e la pelle d'oca scandiscono il rimpianto e il ricordo di quel che eravamo e di quella generazione che ha segnato un punto importante nella storia del calcio italiano. Ma in questa Nazionale con poca qualità proprio la voglia di crescere e il talento di ragazzi come Chiesa può fare la differenza.