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In fiamme la casa del capo degli arbitri, campionati sospesi in Grecia

La decisione della Federazione ellenica arriva dopo l’escalation di violenza che ha colpito anche il numero uno della classe arbitrale.
A cura di Maurizio De Santis
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Sospesi tutti i campionati. La decisione assunta dalla Federcalcio greca è durissima e fotografa il momento molto delicato, sia a livello economico sia di ordine pubblico, del calcio ellenico. Provvedimento inevitabile e conseguente a un atto molto grave che ha visto protagonista, suo malgrado, il presidente della Commissione arbitrale internazionale, Giorgos Bikas: la sua casa è andata distrutta a causa di un incendio la cui origine sarebbe dolosa, almeno secondo i primi riscontri effettuati.

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Riscontri che hanno alimentato sospetti e soprattutto spinto i vertici della federazione ad assumere una scelta molto forte, una decisione che resterà tale almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla vicenda. Non è la prima volta che il calcio greco si ritrova a fare i conti con episodi di violenza: a marzo scorso la federazione decise di non assegnare la Coppa nazionale e sospendere la competizione dopo gli scontri violenti che caratterizzarono il match tra Paok e Olympiakos. A febbraio del 2015, invece, arrivò lo stop al massimo torneo nazionale (la Super League) dopo la guerriglia in occasione di Panathinaikos-Olympiakos e Larissa-Olympiakos Volou.

Una situazione ormai fuori controllo e figlia anche del caos stesso che regna al vertice della Federcalcio greca, commissariata dalla Fifa per Combattere la corruzione e gli scandali che hanno minato la credibilità della stessa federazione.

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