In fiamme la casa del capo degli arbitri, campionati sospesi in Grecia
Sospesi tutti i campionati. La decisione assunta dalla Federcalcio greca è durissima e fotografa il momento molto delicato, sia a livello economico sia di ordine pubblico, del calcio ellenico. Provvedimento inevitabile e conseguente a un atto molto grave che ha visto protagonista, suo malgrado, il presidente della Commissione arbitrale internazionale, Giorgos Bikas: la sua casa è andata distrutta a causa di un incendio la cui origine sarebbe dolosa, almeno secondo i primi riscontri effettuati.

Riscontri che hanno alimentato sospetti e soprattutto spinto i vertici della federazione ad assumere una scelta molto forte, una decisione che resterà tale almeno fino a quando non verrà fatta chiarezza sulla vicenda. Non è la prima volta che il calcio greco si ritrova a fare i conti con episodi di violenza: a marzo scorso la federazione decise di non assegnare la Coppa nazionale e sospendere la competizione dopo gli scontri violenti che caratterizzarono il match tra Paok e Olympiakos. A febbraio del 2015, invece, arrivò lo stop al massimo torneo nazionale (la Super League) dopo la guerriglia in occasione di Panathinaikos-Olympiakos e Larissa-Olympiakos Volou.
Una situazione ormai fuori controllo e figlia anche del caos stesso che regna al vertice della Federcalcio greca, commissariata dalla Fifa per Combattere la corruzione e gli scandali che hanno minato la credibilità della stessa federazione.