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Covid 19

In campo con le mascherine, anche il Brasile si arrende: campionati sospesi per il Coronavirus

L’emergenza Coronavirus colpisce anche il Brasile: campionati sospesi da parte della Confederação Brasileira de Futebol (CBF).
A cura di Vito Lamorte
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La Confederação Brasileira de Futebol (CBF) sospende tutte le competizioni calcistiche nazionali da domani a causa dell'emergenza Coronavirus. La comunicazione è arrivata pochi minuti fa con una nota ufficiale da parte della federazione carioca:

La Confederazione calcistica brasiliana (CBF) ha deciso di sospendere, a partire da questo lunedì, il 16 marzo, a tempo indeterminato, le competizioni nazionali in corso sotto il suo coordinamento: Copa do Brasil, Campeonatos Brasileiros Femininos A1 e A2, Campeonato Brasileiro Sub-17 e Copa do Brasil Sub-20.

In relazione ai campionati statali, le Federazioni calcistiche statali e gli organi competenti, verrano prese decisioni specifiche per ogni competizione, rispettando l'autonomia locale.

CBF rimarrà in contatto permanente con il Ministero della Salute, unendo gli sforzi affinché il paese e lo sport superino la grande sfida in relazione alla pandemia, sperando che, al più presto, si possa tornare alla normalità.

Il presidente della CBF, Rogério Caboclo, ha dichiarato: "Conosciamo e assumiamo la responsabilità del calcio nella lotta contro la diffusione del COVID-19 in Brasile".

Il Gremio entra in campo con le mascherine

Poche ore prima il Gremio di Renato Portaluppi, ex meteora della Roma, si era presentato sul campo del Sao Luiz, dove si è giocato a porte chiuse, con la mascherina sul volto. Il tecnico brasiliano per protesta ha deciso di andare in panchina, insieme ai componenti del suo staff, di tenere la maschera anche nell'arco del match, a differenza dei giocatori, e si è espresso in maniera molto forte nei confronti della sua stessa dirigenza che ha deciso di sostenere la tesi della federcalcio dello stato brasiliano del Rio Grande do Sul, che non ha fermato il campionato nonostante l'emergenza Covid-19. Renato  si è espresso così in merito alla scelta di giocare lo stesso

Questo è l'omaggio del Gremio a tutte quelle persone, quasi seimila, che sono morte nel mondo per il Coronavirus. Protestiamo perché anche noi calciatori e gente del calcio siamo persone. Gli spettatori vengono protetti con le porte chiuse, impedendo loro di andare allo stadio, ma a noi chi pensa? Spero che chi può abbia il buon senso di fermare i campionati. Deve fermarsi il Brasile intero e se non succederà che se ne assumano le conseguenze. Oppure vogliono che scioperiamo? La vita non ha prezzo, siamo esseri umani e abbiamo una famiglia anche noi.

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