Immobile primo motore della Lazio, dura un tempo il duello a distanza con Berardi
Si illude Berardi, fa festa Immobile. Berardi la apre su rigore, Immobile la chiude su rigore. Il bomber della Lazio completa il game, set and match biancoceleste e conferma una verità ormai degna di monsieur Lapalisse: Immobile lo è solo di nome. Non si ferma più, non si ferma mai in campo. E' un ossimoro vivente, dantesco. Resta un elemento chiave per movimenti e velocità. Non è in una delle sue giornate migliori ma esalta gli inserimenti da dietro di Luis Alberto e Parolo: le due doppiette degli incursori di qualità nascono anche così.
Berardi non sfigura nel primo tempo e non si arrende in una ripresa che vede gli emiliani naufragare sotto la pioggia e in un 4 -3-3 fin troppo fragile. Ancora un esempio controproducente, dunque, di una cosiddetta piccola che vuole giocare da grande, che vuole far circolare il pallone dalla difesa e costruire attraverso un insistito possesso palla. Ambizioni che restano nel cassetto delle buone intenzioni e finiscono per appesantire chi si ritrova nell'ultimo scorcio di classifica.
Berardi porta alto il primo pressing
Nel 3-5-2 quasi a specchio di Bucchi, Immobile e Berardi interpretano una versione e una visione moderna della prima punta. Immobile cerca da subito di dettare la profondità e accompagnare le prime manovre di una Lazio propositiva fin dai primi minuti. Berardi è il più avanzato del Sassuolo nel portare il primo pressing, anche su Strakosha. Non allunga la squadra, però, anzi arretra sulla trequarti e rimane stretto per dialogare, combinare con l'ex Matri e favorire gli inserimenti di Adjapong da dietro.
Berardi va a cercare il mismatch con De Vrij, lavora per alzare la difesa della Lazio, per aprire il trio difensivo quando la copertura del centrocampo scopre spazi fra le linee. E' proprio su una di queste tardive transizioni negative, la copertura degli spazi quando la squadra è in possesso palla, che Berardi torna a galleggiare sulla trequarti e favorisce l'inserimento di Sensi nel semispazio di centro-destra: nasce da qui la prima occasione del match per i neroverdi.
Immobile a elastico, ma gli inserimenti dagli esterni non funzionano
In quella zona, sul fronte sinistro del proprio attacco, che la Lazio addensa uomini e sviluppa gioco. Immobile si sposta di frequente in fase di avvio dell'azione per costituire un fondamentale triangolo offensivo con Milinkovic-Savic e Luis Alberto, anche se Inzaghi chiede al serbo di accompagnare di più i movimenti senza palla di Immobile e in sostanza di non sfilacciare troppo il triangolo, che altrimenti risulta improduttivo e vulnerabile.
Fondamentali anche i movimenti senza palla di Berardi, che non va direttamente a pressare De Vrij, cui spesso la Lazio delega l'uscita bassa del pallone. Porta il primo pressing senza sbilanciare la squadra, occupa le linee di passaggio, costringe l'olandese a un tocco in più, senza poter gestire l'appoggio facile in verticale per uno dei tre centrali di centrocampo che si abbassano in questa ormai abituale configurazione flessibile studiata per non sentire la mancanza di Biglia.
La sblocca Berardi
Berardi sblocca su un rigore plateale, fallo di De Vrij su Matri, e firma il sesto gol nelle ultime 7 sfide contro la Lazio. Gradualmente il Sassuolo sposta il centro delle manovre offensive sui ribaltamenti sul lato debole. Persi Letschert e Peluso (entrato per sostituirlo) per infortunio, il Sassuolo si abbassa e inevitabilmente, conseguenza anche di un modulo che a questo naturalmente porta, si allunga. Berardi continua a fare l'elastico, accompagnando l'inserimento di Adjapong o Duncan, che gli serve in verticale l'assist per il diagonale del possibile 2-0. Il Sassuolo chiude il primo tempo difendendosi a quattro, con Missiroli terzino destro, e Sensi che si sposta sul centro-sinistra a centrocampo con Mazzitelli sul centro destra.
I numeri del primo tempo
Immobile manca l'unica sua occasione del primo tempo, un colpo di testa sul secondo palo sul cross di Milinkovic-Savic deviato da Acerbi, la Lazio alza il ritmo fino all1-1 grazie alla magia su punizione di Luis Alberto. Tocca più palloni Berardi nel primo tempo (18 a 12), che dimostra a parità di tiri una presenza più distribuita in campo nei primi 45 minuti. Le caratteristiche dei compagni gli permettono e gli richiedono un maggiore dinamismo, un dialogo stretto con Matri e con gli esterni. Predomina, nell'elastico senza palla di Immobile, la ricerca di una posizione da sostanziale trequartista, in modo da esaltare due esterni alti che partono larghi e possono così stringere e cercare più spazi negli ultimi 20 metri.
Nella ripresa la Lazio dilaga
Nella ripresa Bucchi ripresenta un Sassuolo ridisegnato secondo un 4-3-3 familiare nell'era Di Francesco, con Missiroli davanti alla difesa e Berardi attaccante esterno libero di muoversi fra le linee, nel ruolo che l'ha consacrato qualche anno fa come uno dei più promettenti giovani italiani. Ma l'avvio di ripresa è tutta della Lazio. Immobile osserva dal secondo palo De Vrij che si smarca su calcio d'angolo e completa la rimonta. Partecipa poi al tris, che nasce da un doppio errore. Consigli infatti si aspetta un lancio più lungo da centrocampo e avanza verso il limite dell'area. Immobile, nel semi-spazio di centro sinistra, aggancia invece sulla trequarti ma se la allunga troppo dopo il primo controllo. Il portiere lo anticipa ma la pala arriva a Luis Alberto, e il resto è storia.
Gli inserimenti dei centrocampisti, vedi il 4-1 di Parolo al termine di un'azione nata dal filtrante di Immobile per Lulic contrastato da Adjapong, esacerbano le difficoltà dei neroverdi di coprire fra le linee. Immobile, che inciampa su un pallone reso viscido dalla pioggia, partecipa anche in maniera un po' casuale all'avvio dell'azione del 5-1. E' l'immagine di un giocatore non certo nella sua giornata migliore, di una squadra che vince di gruppo nel giorno della festa resa completa per l'esordio in serie A di Nani.
Berardi è l'ultimo ad arrendersi nel Sassuolo, l'unico che occupa Strakosha nel secondo tempo, che prova a disegnare spazi e verticalizzazioni ancora a venti minuti dalla fine. Un giocatore che, come tutta la squadra, misurerà la forza e gli obiettivi della stagione attraverso la capacità di risollevarsi dopo le cinque cadute nelle prime sette giornate. Il cerchio si chiude col rigore di Immobile, al nono gol in stagione. E cala il sipario sulla festa laziale.