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Immobile non vuole riprendere la Serie A a porte chiuse: “Brutto, il calcio è della gente”

Ciro Immobile non è d’accordo di riprendere la Serie A potrebbe a porte chiuse. L’attaccante della Lazio, durante una diretta Instagram di poche ore fa, ha manifestato la sua opinione sulla questione: “Il calcio è della gente, noi giochiamo per i tifosi. Lebron dice che è un altro sport? Ha ragione, è giusto”.
A cura di Vito Lamorte
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Il calcio è della gente, è brutto giocare a porte chiuse. noi giochiamo per i tifosi. Lebron dice che è un altro sport? Ha ragione, è giusto. Giocare a porte aperte o chiuse cambia tutto.

Ciro Immobile non è d'accordo all'ipotesi di partite a porte chiuse alla riprese del campionato e lo ha affermato durante una diretta Instagram poche ore fa. L'attaccante della Lazio ha espresso il suo punto di vista in merito alla possibile ripresa del campionato di Serie A senza la presenza del pubblico. Dopo l'emergenza Coronavirus, che sta martoriando il nostro paese e ha portato alla sospensione dei tornei e all'attuazione di misure contenitive importanti da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'idea dei vertici del calcio italiano, su consiglio delle istituzioni sanitari, potrebbe essere quella di concludere i campionati giocando a porte chiuse come è già successo in diverse occasioni nelle ultime giornate prima del blocco.

Questa eventualità non piace a molti calciatori e addetti ai lavori e tra questi c'è anche il capocannoniere della Serie A. La Lazio è al secondo posto e sembra essere l'unica squadra in grado di mettere in difficoltà Juventus per la testa della classifica: i biancocelesti sono stati in grado di scendere in campo nelle ultime giornate e disputare in maniera regolare le gare in calendario prima della sospensione ma in questo c'è grande incertezza per quando si riprenderà, e con quali modalità, perché ora l'emergenza è nazionale e non riguarda più solo una zona d'Italia.

Lebron disse: Non gioco in un palazzetto vuoto

Lebron James, una delle stelle dei Los Angeles Lakers e dell'NBA, aveva rispedito al mittente l’ipotesi di disputare delle gare a porte chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus affermando "Facciano quello che vogliono, io non gioco in un palazzetto vuoto", ma pochi giorni dopo sono stati riscontrati i primi casi di positività nel roster degli Utah Jazz e il torneo è stato sospeso.

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