Immobile ed El Shaarawy sembrano già pronti per Prandelli. Intanto se li gode l’Under 21

Devis Mangia gongola, Cesare Prandelli pure – Non è certo il facile e rotondo successo dell'Under 21, contro il Liechtenstein, ad entusiasmare e rianimare il calcio italiano, quanto un trend che sembra aver preso piede sin dallo scorso Ferragosto e che il campionato ed i convocati per Sofia, sembrano voler confermare. L'Italia del pallone, Prandelli e presidenti di club in testa, si è accorta finalmente dei nuovi giovani campioni che stanno crescendo all'ombra dei tanto famigerati "top player". A distanza di un mese dagli esperimenti del ct azzurro contro l'Inghilterra, anche i club sembrano ora voler approfittare di ciò che hanno in casa. A confermare questa tendenza, i giocatori che hanno preso parte al pareggio contro l'Ungheria e lo scorso weekend di Serie A e B che ha mostrato in campo, dal primo minuto, diversi giocatori "emergenti": El Shaarawy, Immobile, Florenzi, Capuano, Insigne, De Luca, Verre, Destro, De Sciglio, Sampirisi, Fabbrini…senza contare i vari Balotelli, Verratti, Borini e Longo, che stanno maturando ed esplodendo anche fuori dal nostro contesto. Una risorsa di valore, come testimonia il buon lavoro di Devis Mangia, tecnico preparato e capace, con le prime partite degli azzurrini: vittorie che hanno permesso all'Under di conquistare il pass per gli spareggi di Euro2013 e che hanno riportato alla luce (per l'ennesima volta) il talento ed i "colpi" dei nostri ragazzi. L'ex tecnico del Palermo, a dire la verità, non è l'unico a godere dell'attenzione (mediatica e non) che si sta creando attorno ai giovani. Arrigo Sacchi, coordinatore dei settori giovanili azzurri e da sempre sostenitore del vivaio italiano, sebbene avesse dichiarato più volte l'inadeguatezza del nostro torneo nel far esplodere i nuovi talenti, si è dovuto ricredere compiaciuto alla vista dei primi minuti di gioco di questa nuova Serie A.

Finalmente libero – Uno dei casi, forse più significativi, di questa bella storia tutta tricolore ha residenza a Milanello. Libero dal peso ingombrante della figura di Zlatan Ibrahimovic, aiutato dal fisico "malaticcio" di Pato e dalla pochezza degli altri attaccanti rossoneri, Stephan El Shaarawy si è conquistato un posto fisso nello scacchiere tattico di Massimiliano Allegri. Il talento di Savona, per il quale il Milan ha rifiutato molte richieste e fatto uno sforzo economico non indifferente per prolungargli il contratto, sta pian piano trovando il ritmo partita dopo che la preparazione estiva lo aveva obbligato ad una partenza con il freno a mano tirato, nei primi due match contro Sampdoria e Bologna. L'attenzione di Allegri ed i gol nell'Under 21 di Mangia sono la conferma che sul "Faraone" ci si può contare: "El Shaarawy? Sono contento si sia sbloccato, in primis è un ragazzo con doti umane straordinarie, oltre ovviamente ad essere un calciatore con qualità tecniche indiscusse", ha dichiarato il tecnico degli azzurrini subito dopo la "scoppola" inflitta al Liechtenstein. Se le manìe di grandezza e le grazie di una velina, non lo faranno andar via di testa, potrebbe (potenzialmente) diventare un giocatore da nazionale maggiore, così come ha già fatto intuire Cesare Prandelli che non ebbe nessun timore a schierarlo di fianco a Destro, da titolare, nell'amichevole persa contro l'Inghilterra. Il bello, e la parte più difficile, ovviamente devono ancora arrivare. L'umiltà "sacchiana", ed un pò di buona sorte, dovranno essere il pane quotidiano per l'ex attaccante di Genoa e Padova che, tra una "cuccata" e l'altra su Facebook, potrebbe davvero trovare un posto da titolare anche nel nuovo modulo rossonero che prevederebbe, appunto, l'utilizzo di due attaccanti esterni (e uno di questi potrebbe proprio essere il Faraone) e di una punta centrale di riferimento (vedi alla voce: Pazzini).
Immobile, ma solo di nome – A far compagnia all'attaccante del Milan, ci ha pensato Ciro Immobile che, passata la sbornia dello scorso anno, sta confermando il suo talento anche con la maglia azzurra e all'ombra della Lanterna genovese. A metà tra Juventus e Genoa e con un curriculum pieno zeppo di sudore e gol tra Siena, Grosseto e, soprattutto, Pescara, Immobile ha ricominciato così come aveva finito la scorsa stagione: segnando in campionato con il Grifone e, appunto, con la nazionale U21. Vinto il ballottaggio con Gilardino, l'attaccante campano, s'appresta ora a giocare in coppia con Marco Borriello, dopo aver fatto sfracelli insieme a Lorenzo Insigne. E se il passato si chiama Pescara e Genoa il presente, Napoli è il suo sogno futuro neanche tanto nascosto, perchè Ciro, da buon tifoso azzurro, scapperebbe di corsa sotto il Vesuvio per tornare a far coppia con Lorenzo Insigne. Da Torre Annunziata, lo stesso punto di partenza di Fabio Quagliarella, a Marassi, storico quartiere del capoluogo ligure dove ha sede il "Ferraris": un giro d'Italia culminato con la chiamata dell'Under 21, in attesa di quella maggiore.