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Illegittime solo le Tessere del tifoso ‘ricaricabili’: per gli ultrà non cambia nulla

I tifosi per seguire le proprie squadre dovranno avere la Tessera del Tifoso. Sotto accusa sono i servizi abbinati per i quali dovrà essere richiesto il consenso. Il mondo ultrà si è illuso ma la ‘card’ resterà attiva.
A cura di Alessio Pediglieri
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La notizia arrivata ieri poco dopo l'ora di pranzo ha avuto del clamoroso e – in parte – del rivoluzionario: la Tessera del tifoso è da considerarsi illegittima così come è stata concepita e distribuita. Tifosi e ultrà di mezza Italia hanno esultato: basta ‘schedature', stop ai controlli considerati inutili e ritorno al vecchio ‘regime‘ di entrata negli stadi dove tutti entravano senza distinzioni nè inibizioni. Dopotutto, hanno sempre sostenuto le frange più estremiste delle tifoserie organizzate italiane, la Tessera non è mai servita a nulla e gli incidenti non sono mai calati anche in questi ultimi anni.
Poi, oggi, dopo lo stupore iniziale, ecco il primo dietrofront che lascia un po' perplessi e con una serie di domande in gola i tifosi ma non solo: a scanso di equivoci, la pronuncia del Consiglio di Stato "non influisce sulla legittimità della Tessera del tifoso". Parole che arrivano direttamente dall'Osservatorio che monitorizza gli eventi sportivi e che smorza sul nascere l'entusiasmo ultrà, scaturito dalla decisione dei giudici della VI^ sezione del CdS (con presidente Giancarlo Coraggio, lo stesso della corte di giustizia federale della Figc).

tessera del tifoso

Il grande ‘qui pro quo‘ della Tessera più contestata d'Italia

Ieri era stato annunciato a voce alta come "L'abbinamento inscindibile tra il rilascio della tessera e la sottoscrizione di un contratto con un partner bancario per il rilascio di una carta di credito prepagata" fosse considerato illegittimo perchè avrebbe potuto "condizionare indebitamente la libertà del tifoso-utente". Il pericolo, da sempre denunciato dal Codacons, è che il tutto potesse poi sfociare in una pratica commerciale scorretta. Risultato? in un primo momento sembrava essere giunti ad una rivoluzione cvopernicana degli spalti calcistici ma alla fine – tirando le somme – domenica non cambierà nulla. Qualcosa cambierà solamente per il Tar del Lazio che, dopo aver respinto il ricorso presentato da Federconsumatori e Codacons, sarà costretto a tornare sulla materia valutando l'appello presentato.

tessera tifoso

Nessun fraintedimento: la tessera resta per entrare allo stadio

Questione di servizi, dunque, per i tifosi non cambierà nulla nè in meglio nè in peggio. Qualcosa si muoverà per nuovi accordi tra alcuni club e gli istituti bancari, ai quali il tifoso non dovrebbe essere costretto ad aderire, per legge. Per tutti i tifosi che univano il proprio disappunto al di là delle diverse schiere d'appartenenza calcistica al grido di "non vogliamo essere schedati", non sembra ci sia alcun margine di vittoria. Tanto più che le precisazioni in queste ore per fugare anche gli ultimi dubbi si sprecano: nel programma del Viminale non è menzionato l'obbligo di sottoscrivere una carta di credito. La tessera continuerà ad essere dunque un servizio utile alla sicurezza, come ha confermato il vice presidente dell'Osservatorio, Roberto Massucci.

Le società già in regola, gli esempi di Milan, Roma, Fiorentina

Lo strumento tanto contestato dalle curve d'Italia quindi non è a rischio e continuerà a funzionare. Semmai lo è la confezione che le società hanno messo a punto per promuoverlo: secondo il criterio del Consiglio di Stato, i club potrebbero essere chiamati a evidenziare in modo più chiaro la linea di separazione tra l'adesione alla tessera e l'eventuale attivazione delle carte prepagate che potrebbe arrivare solo su esplicita richiesta del tifoso e non in modo automatico. Sul modulo che propone il Milan ai propri sostenitori, ad esempio, si dà la possibilità di barrare una casella per disattivare la funzione in questione: come dire, il tifoso non è chiamato ad esprimere il consenso, ma a specificare il dissenso. Ai tifosi della Roma, altro esempio, al momento di sottoscrivere la ‘Privilege card‘, viene specificato che "la carta di moneta elettronica è attivabile solo su richiesta del titolare della tessera". Per quanto riguarda “Orgoglio Viola”, la carta riservata ai tifosi della Fiorentina che si può sottoscrivere presso la Cassa di Risparmio di Firenze si precisa che: “La funzione di carta prepagata è gratuita e può essere utilizzata anche per il pagamento dei titoli di accesso alle gare di ACF Fiorentina. Il Titolare può comunque disattivare tale funzione”.

tessera tifoso

I servizi ‘ricaricabili' sotto inchiesta

Quella che ad oggi ha l'aspetto di una battaglia nei confronti di privilegi nascosti, tuttavia, rischia di trasformarsi in una questione di forma: è ardito ipotizzare che il Tar impedisca ai club di sottoporre una serie di servizi da affiancare alla tessera. Purché tali servizi non costituiscano un obbligo e quindi una imposizione che risulterebbe anticostituzionale perchè limiterebbe la libertà personale di adesione. Ancora più azzardato, poi, è sperare che il Tribunale metta in discussione la legittimità dello strumento, visto che queste precisazioni nulla hanno "a che vedere con le finalità" della carta come hanno puntualizzato subito al viminale.

L'appoggio del Governo e della Federcalcio

Ci sarà comunque da lavorare: l'ex ministro Maroni, promotore della tessera del tifoso si è augurato che il Governo attuale continui su questa linea con uno strumewnto che è servito a debellare gran parte dei problemi di ordine pubblico all'ointerno degli stadi. Stesso pensiero da parte del Presidente Abete che si è detto soddisfatto e che ha promesso di verificare eventuali cambiamenti sull'utilizzo della ‘card'. Di fatto poco o nulla cambierà: domenica, per andare in trasferta servirà la tessera del tifoso. C'è da mettersi l'anima in pace, soprattutto per chi sperava nel ritorno dei vecchi (brutti) tempi.

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