Il Vicenza di Guidolin, storia di un’impresa europea sfumata per un soffio
E’ una delle squadre più continue del calcio professionistico italiano. E’ dalla stagione 93/44, che milita fra Serie A e Serie B ad eccezione di un solo campionato in Lega Pro, quello del 2013/2014. Ma la storia del Vicenza e i record della squadra più antica del Veneto non si finiscono di certo qui. Fra i suoi tanti risultati raggiunti nel corso della sua storia, vanta, nelle competizioni europee, il raggiungimento della semifinale di Coppa delle Coppe del 1997-1998. In quella squadra, allenata da un certo Francesco Guidolin, si intrecciarono storie di giovani calciatori che presto diventarono poi protagonisti assoluti del campionato di Serie A.
La promozione in A nella stagione 94/95
L’ex tecnico dell’Udinese si affidava in campo ad una rosa che poteva contare su calciatori di grande spessore ed esperienza come Mimmo Di Carlo, Fabio Viviani e Roberto Murgita. Loro, insieme a tutto il resto della strepitosa squadra veneta, riuscirono a raggiungere il terzo posto in Serie B che valse la storica e attesissima promozione in A. Dopo un mercato tutto sommato positivo con gli arrivi degli stranieri Otero, Bjorklund e Mendez, oltre alla conferma dell’allenatore e della solidità del gruppo protagonista della grande cavalcata vincente in B, il Vicenza raggiunse una salvezza tranquilla, che terminò al nono posto.
Doppia soddisfazione e vittoria della Coppa Italia
Fu la stagione 96/97 però ad entrare di diritto nella leggenda del calcio italiano. Si perché oltre all’ottavo postato conquistato in campionato, gli uomini di Guidolin, dopo aver eliminato Lucchese e Genoa, si trovano di fronte al Milan per i quarti di finale di Coppa Italia. Il doppio pareggio (1-1 a San Siro con reti di Baggio e Ambrosetti e 0-0 al “Menti”) regalò il pass della semifinale contro il Bologna dell’ex Ulivieri, Il Vicenza passò di misura in casa grazie alla rete di Murgita, ma al “Dall’Ara”, un gol del rossoblu Scapolo, riaprì il discorso finale solo in parte perché a due minuti dal termine, la rete di Cornacchini consegnò nelle mani del Vicenza una storica finale di Coppa Italia.
Di fronte c’era il Napoli di Montefusco che in un “San Paolo” gremito battè 1-0 i veneti grazie ad una rete di Pecchia. Al ritorno fra le mura amiche del “Menti” però, i padroni di casa prima si portarono in vantaggio grazie a Gimmy Maini, che pareggiò i conti con la gara d’andata, per poi conquistare la coppa ai supplementari, con i gol di Maurizio Rossi e Iannuzzi per il 3-0 finale.
Stagione 97/98, non basta Luiso il ‘toro' di Sora
La vittoria della Coppa Italia diede al Vicenza l’accesso diretto alla Coppa delle Coppe. Ai sedicesimi di finale trovò il Legia Varsavia. Al “Menti” la gara terminò con la vittoria dei padroni di casa per 2-0 (Luiso e Ambrosetti). Al ritorno bastò invece l’1-1, con gol di Zauli, per accedere agli ottavi. Guidolin dovette fare i conti con lo Shakthar Donetsk. Già dopo la gara d’andata in Ucraina, 1-3 per i veneti, Guidolin cominciò a respirare aria d’impresa soprattutto dopo il successo al ritorno per 2-1.
Il Vicenza sembrava inarrestabile. Ai quarti di finale allora, sotto con il Roda. Tutto molto semplice. Con la gara in Olanda che terminò addirittura 4-1 per i biancorossi grazie ai gol di Luiso (2), Belotti e Otero e il 5-0 di Vicenza, la piccola squadra italiana raggiunse la semifinale contro i grandi del Chelsea. In un “Menti” vestito a festa per l’occasione, fu Zauli a regalare la vittoria per 1-0 nella gara d’andata. Sulle ali dell’entusiasmo a Londra Luiso però illuse tutti con l’1-0 iniziale prima che il suo Vicenza sprofondasse 3-1 sotto i colpi di Zola. Al termine della stagione, il Vicenza chiuse il campionato di Serie A ad un solo punto dalla zona retrocessione.