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Il vero volto del Diavolo, Gattuso a Kolarov: “Stai attento che ti spacco il c**o”

Il faccia a faccia nel primo tempo tra il tecnico rossonero e il terzino giallorosso a bordo campo ha mostrato a tutti il nuovo Milan: quello di Gattuso, determinato, cattivo, senza paura né timore, rispettando tutti e pretendendo altrettanto. Il vero volto del Diavolo.
A cura di Alessio Pediglieri
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E' un Milan formato Gattuso. O meglio, un Gattuso formato Milan, perché l'attuale tecnico dei rossoneri incarna non solo il ruolo che la società gli ha dato per il dopo Montella. Rino Gattuso incarna il Milan.

E lo spirito del Diavolo, quello vero, quello che negli anni 90 con ‘Ringhio' a centrocampo ha vinto tutto in Italia, in Europa e nel Mondo. E che adesso l'ex mediano sta provando a risollevare dai recenti problemi di gioco e risultati. Anche in vista del Derby di domenica sera dove contro l'Inter ci sarà l'esame di maturità.

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La cura: la grinta di Gattuso

Grande con le grandi

Da quando Gattuso è approdato in panchina, il Milan ha compiuto un doppio salto di qualità, nella mentalità e nei risultati. 18 punti su 22 possibili, un girone di ritorno da primatista, un riscatto costante rispetto alla prima parte di stagione. Con Montella il Milan aveva perso tutti gli scontri diretti che valevano la sfida Champions, oggi i rossoneri hanno messo in fila Lazio, Sampdoria e Roma e hanno nel mirino l'Inter per il derby di domenica sera.

La crescita dell'autostima

La mentalità di Gattuso si è vista in tutte le sue forme possibili, sia in campo sia durante la settimana. E' riuscito a far rendere più di quello che poteva sembrare, giocatori involutisi e sembrati avulsi al gioco rossonero. Oggi, tutti hanno un ruolo, una propria fisionomia all'interno del panorama tattico di Ringhio. Non è stato semplicemente un lavoro psicologico, Gattuso si è mostrato (e dimostrato) un vero tecnico.

Mentalità e tattica

La squadra si sente considerata dal proprio allenatore sia intesa come collettivo, sia nei singoli. Per tutti Gattuso ha una parola d'elogio, uno stimolo da bordo campo, una critica. E una difesa a spada tratta. Come è accaduto anche all'Olimpico ultimo teatro dell'ascesa milanista verso la Zona Champions.

Scelte precise, scommesse vinte

Contro la Roma, il successo è arrivato non a caso da due giovani scommesse made in Gattuso: Cutrone e Calabria. Il giovane bomber e l'esterno difensivo hanno lasciato la Primavera in pianta stabile. E' vero, già con Montella assaporavano il grande palcoscenico della Serie A, ma ad intermittenza e senza continuità. Cutrone oggi è la prima scelta offensiva, Calabria una realtà sulla fascia.

Difesa ad oltranza

E chi tocca i suoi giocatori deve fare i conti con Gattuso in persona. Ne sa qualcosa Kolarov, esperto esterno di qualità e carisma riconosciuti da tutti. Proprio con l'ex Lazio e City, Gattuso ha mostrato il suo proverbiale ‘ringhio', come fosse in campo. Quando dopo un contrasto con Calabria, il romanista ha battibeccato con il tecnico rossonero, sono volate parole grosse ("ti spacco in due" gli ha digrignato in volto Gattuso). Poi, il chiarimento, la pace e gli abbracchi.

Il vero volto del Diavolo

Questo è Gattuso e questo sta diventando il Milan: determinato, cattivo, a fronte alta. Senza paura né timore, rispettando tutti e pretendendo altrettanto. Il campo gli sta dando ragione, i risultati ci sono, l'autostima è raggiunta e con essa anche il punto di non ritorno: con la Roma, Gattuso ha sdoganato ufficialmente il vero volto del Diavolo.

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