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Il vento del Nord-Est, le altre 5 nazionali protagoniste dell’Europeo Under 21

Danimarca, Repubblica Ceca, Serbia, Slovacchia e Macedonia chiudono il novero delle “magnifiche 12” partecipanti. Schick, passato dalla Samp alla Juventus, è atteso alla prova del 9.
A cura di Salvatore Parente
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Nel giorno dell’inizio ufficiale della 21esima edizione del campionato europeo Under 21, dopo aver analizzato nel dettaglio le big della kermesse giovanile, vediamo le altre 5 nazionali del centro, dell’est e del nord dell’Europa che mancano all’appello. Dalla Danimarca di Ingvartsen alla Repubblica Ceca di Schick passando alla Serbia di Zivkovic fino alla Macedonia di Babunski ecco le possibili outsider del torneo.

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La Danimarca del Ct Frederiksen

La nazionale danese si presenta ai nastri di partenza come possibile mina vagante nel difficile gruppo C con Italia, Germania e Repubblica Ceca. I biancorossi, infatti, pur non disponendo di una squadra di altissimo profilo (mancherà anche la stella Dolberg) devono confermare o almeno provare a bissare le semifinali raggiunte 2 anni fa grazie, allora, ad una rosa di ottimo livello che ha poi prodotto giocatori affermati come Poulsen del Lipsia, Hojbjerg del Southampton, Fischer del Middlesborough, Vestergaard del Monchengladbach o Pione Sisto del Celta Vigo.

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La storia però, non riserva nulla di buono ai danesi con solo 6 apparizioni (7 con quella del 2017) totali nella specifica manifestazione e 2 primi turni, 2 quarti di finale (1978, 1986) e 2 semifinali (1992, 2015) raccolte.

La disposizione in campo della Danimarca U21 (transfermarkt)
La disposizione in campo della Danimarca U21 (transfermarkt)

Il 4-2-3-1 la collaudata arma dei danesi

La compagine del Ct Niels Frederiksen che ha preso il posto dell’attuale allenatore del Midtjylland Thorup, ha confermato in blocco il sistema di gioco adottato dal suo predecessore con un 4-2-3-1 divenuto ormai da tempo marchio di fabbrica della Danimarca. Un sistema di gioco efficace (9 vittorie ed 1 solo pari nel girone di qualificazione) che può però trasformarsi, all’occorrenza, in 4-3-3 o in 4-4-2 col poliedrico Lucas Andersen (trequartista, esterno alto o mezzala) ago della bilancia dello scacchiere tattico danese. Per valore di mercato, invece, la Danimarca con una valutazione complessiva di 16.3 milioni di euro si piazza all’ottavo posto sulle 12 squadre partecipanti nella speciale graduatoria dell’Europeo Under 21.

Andersen e Hjulsager costruiscono, Ingvartsen finalizza

Con l’assenza del bomber dell’Ajax Kasper Dolberg che va ad ingrossare, insieme con Rashford, Isak, Loftus Cheek ed altri, la schiera dei talenti assenti in questa rassegna, la Danimarca si affida alla forza del collettivo e ad alcuni prospetti interessanti. Fra cui, l’attaccante del Nordsjaelland Marcus Ingvartsen (1.25 milioni di euro) autore di 23 reti in 36 partite nella Superliga danese, il factotum del centrocampo Lucas Andersen (1.25 milioni) del Grasshoppers, la seconda punta del Cardiff Kenneth Zokore (500 mila euro) senza dimenticare, infine, il centrocampista di fascia destra del Celta Vigo Andrew Hjulsager (1.2 milioni).  

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La Repubblica Ceca di Schick

Anche la Repubblica Ceca con le sue affilatissime armi tenta di far male alle avversarie da assoluta underdog magari chissà vincendo, dalle retrovie, il trofeo così come accaduto 2 anni fa con la Svezia. Sognare non costa nulla specie per una squadra che, sia nella sua versione cecoslovacca (dal 1978 al 1994), che in quella “solo” ceca, ha vinto questa particolare rassegna, su 12 tentativi, una volta solo nel 2002 con poi 2 primi turni, 7 quarti di finale, 1 semifinale (2011) ed un secondo posto nel 2000 contro l’Italia di Pirlo e Tardelli.

Il 4-2-3-1 della Repubblica Ceca (transfermarkt)
Il 4-2-3-1 della Repubblica Ceca (transfermarkt)

39 milioni la valutazione complessiva della rosa

Allenata dal Ct Vitezslav Lavicka (vincitore di 2 campionati cechi ed 1 campionato australiano) la selezione mitteleuropea proverà a sovvertire i pronostici della vigilia nel girone di ferro con Germania, Italia e Danimarca affidandosi all’ormai consueto 4-2-3-1. Un sistema utilizzato da molte altre squadre nel torneo ma che, allo stesso tempo, ha permesso alla selezione di Schick e compagni di vincere il Gruppo 1 delle qualificazioni europee anche davanti all’ottimo Belgio con 7 vittorie, 2 pareggi ed una sola sconfitta ininfluente ai fini del pass per la Polonia. Con la crescita esponenziale di alcuni elementi (vedi gli “italiani” Schick o Jankto) convocati dall’ex tecnico, fra le altre, di Sparta Praga e Slovan Liberec poi la Repubblica Ceca ha fatto un notevole balzo in avanti nella valutazione complessiva di mercato con uno score totale di 39.95 milioni di euro. Numeri, eloquenti il giusto, che comunque spiegano la pericolosità dei “Piccoli Leoni” possibile sorpresa della kermesse giovanile.

https://www.youtube.com/watch?v=uVEGl2vZWQA

Cerny, Jankto e Schick guidano l’attacco ceco

La squadra rossoblù non è più quella che, a cavallo del terzo millennio, fra il 2000 ed il 2002 ha dominato l’europeo Under 21, eppure, nonostante ciò il movimento calcistico ceco è in grande ascesa con diversi ragazzi in rampa di lancio. Su tutti, al netto dell’assenza del capitano Ales Cermak (6 reti nelle qualificazioni) dello Sparta Praga che salterà l’appuntamento continentale per un infortunio alle costole rimediato in un incidente stradale, troviamo l’asso della Sampdoria Schick (15 milioni di euro). L’attaccante di Praga, infatti, oltre ad aver messo insieme una stagione di grande spessore con 11 gol in Serie A, si è anche laureato bomber principe delle qualificazioni europee fra tutti i 9 gironi con 10 reti in 9 partite. Un attaccante straordinario che, col supporto del “friulano” Jankto (8 milioni) e del gioiellino 19enne dell’Ajax Cerny (2 milioni), potrebbe restituire giorni gloriosi alla sua nazionale ed al suo Paese.

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Serbia in cerca di una coppa che manca da 39 anni

Nel primo europeo allargato a 12 squadre anche la Serbia, insieme con tante altre compagini cosiddette di “seconda fascia”, proverà a far saltare il banco sorprendendo le squadre più attese. Per farlo, il Ct Lalatovic si affida al blocco che ha trionfato nei mondiali Under 20 di Nuova Zelanda 2015 ed alla fame agonistica dei suoi intenzionati a riprendersi lo scettro di campioni d’Europa dopo quasi 40 anni dall’ultimo successo continentale, ai tempi della selezione jugoslava nel 1978. Di lì, solo delusioni con 11 mancate qualificazioni, 3 semifinali e 3 medaglie d’argento nel 1990, nel 2004 e nel 2007.

Il modulo adottato dal Ct serbo Lalatovic (transfermarkt)
Il modulo adottato dal Ct serbo Lalatovic (transfermarkt)

Lalatovic ed una fede chiamata 4-3-3

Le “Aquile bianche” di Lalatovic che affronteranno nel Gruppo B Portogallo, Spagna e Macedonia avranno un’idea di gioco ben precisa. E sì perché pur col cambio di Ct avvenuto di recente con la sostituzione di Sivic, condottiero della qualificazione in Polonia col successo ai Playoff contro la Norvegia (2-1 totale), il nuovo allenatore ha in testa un solo sistema di gioco: il 4-3-3. Un modulo diverso dal 4-2-3-1 professato dal suo predecessore e che però si adatta alla perfezione alle caratteristiche dei ragazzi convocati con, specie in attacco, il tridentazo delle meraviglie composto da Zivkovic (6.5 milioni di euro), Djurdjevic e Gacinovic. Una rosa comunque buona, ricca di alternative e con un valore di mercato di 43.25 milioni di euro.

Zivkovic ed il neo-viola Milnekovic le stelle della Serbia

A nobilitare una squadra comunque di buon livello ci pensano due/tre elementi di grande spessore. Nello specifico, parliamo dell’esterno offensivo del Benfica Andrija Zivkovic (calciatore più giovane della storia della nazionale serba ad aver debuttato nella selezione maggiore nonché protagonista indiscusso dell’affermazione ai mondiali Under 20 del 2015), il centrocampista centrale in forza al Liverpool Marko Grujic (5 milioni di euro), il difensore appena preso dalla Fiorentina Nikola Milenkovic (5 milioni) senza dimenticare l’attaccante Djurdjevic (3.5 milioni) ed il mediano dell’Astana Maksimovic (3 milioni di euro).

Il talento della Slovacchia Lazslo Benes
Il talento della Slovacchia Lazslo Benes

Dal 2000 al 2017, la Slovacchia riscrive la storia

La nazionale slovacca prima ancora di esordire questa sera contro la Polonia padrone di casa ha già vinto il suo personalissimo europeo. Proprio così perché i ragazzi del tecnico Hapal hanno riscritto la storia qualificandosi, stavolta non per aver ospitato la rassegna, con uno splendido rendimento nel Gruppo 8 davanti ai più quotati olandesi Ramselaar, Riedewald, Van de Beek, Zivkovic o de Jong. Un successo importante per la selezione giovanile che, quarto posto casalingo nel 2000 in casa a parte, non aveva mai partecipato alla manifestazione dal 1996 ad oggi.

4-2-3-1, il modulo di Hapal (transfermarkt)
4-2-3-1, il modulo di Hapal (transfermarkt)

Slovacchia dominatrice del Gruppo 8 grazie al 4-2-3-1

Il Ct Hapal, ex calciatore con esperienze in Spagna e Germania, è uno di quelli che ha respirato e assimilato un certo spirito internazionale acquisendo nozioni tattiche importanti. In questo solco, segnato dalla sua buona carriera, l’allenatore ceco di Kormeriz ha appreso al meglio le dinamiche del 4-2-3-1 proponendolo ai suoi ragazzi. Un modulo vincente ottimamente interpretato dai volenterosi prospetti slovacchi che, non tanto nelle amichevoli (sconfitta per 4-1 contro la Repubblica Ceca) quanto in gare ufficiali, hanno dato prova di grande solidità e cinismo con 19 punti collezionati frutto di 6 vittorie, 1 pareggio ed 1 sconfitta contro Olanda, Turchia, Bielorussia e Cipro.

Benes il “nuovo Hamsik”

Anche se i portali che generano le valutazioni di mercato non danno molto credito alla Slovacchia con una valutazione complessiva dei 23 convocati che si aggira intorno ai 19 milioni di euro, la selezione di Hapal mostrerà diversi talenti al vasto pubblico europeo. Fari puntati, infatti, sui difensori centrali “italiani” Valjent (1.2 milioni di euro) della Ternana e Skriniar (7 milioni) della Sampdoria ma anche sul proprietario della linea mediana del Trabzonspor Matus Bero (2.5 milioni) e sul “nuovo Hamsik” (piano con i paragoni) del Borussia Monchengladbach Lazslo Benes (1 milione di euro) considerato l’astro nascente del movimento calcistico slovacco con, per finire, il trequartista del Salt Lake City nella MLS Albert Rusnak (1.25 milioni di euro).

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La “prima” assoluta della Macedonia

Per chiudere questa nostra ampia disamina sulle 12 protagoniste dell’Europeo Under 21 in Polonia analizziamo la “Cenerentola” del torneo, ovvero: la Macedonia. La nazionale di Milevski, infatti, è la debuttante assoluta della rassegna con, in precedenza, un palmares poco gratificante che ha visto la formazione balcanica eliminata in ogni singolo girone di qualificazione dal 1996 ad oggi. Una prima assoluta che ispira curiosità per una squadra pugnace, tignosa, aggressiva che non ha alcuna intenzione, nel Girone B con Spagna, Portogallo e Serbia di fare la parte della vittima sacrificale. Un ruolo che, giova ricordarlo, non ha recitato nemmeno nel Gruppo 3 di qualificazione piazzandosi addirittura davanti alla spaventosa Francia dell’ex Ct Mankowski.

Milevski ed i suoi 11 titolari (transfermarkt)
Milevski ed i suoi 11 titolari (transfermarkt)

Il monolite Macedonia si fonda sul 4-2-3-1

Anche i giovani calciatori della Macedonia cresciuti sulle orme dell’idolo nazionale Goran Pandev si posizionano in campo con il 4-2-3-1. Un sistema produttivo e che ha permesso all’ex allenatore dello Skopje Milevski di perdere una sola gara (Islanda-Macedonia 3-0) dall’ottobre 2014 con una serie positiva di 12 risultati utili consecutivi. Il tutto, con un gruppo solido che, malgrado la scarsa valutazione complessiva (7.7 milioni di euro) e le etnie presenti (macedoni ed albanesi), è diventato un monolite straordinariamente compatto.

https://www.youtube.com/watch?v=jI-Hkc-cDas

Occhi puntati sull’ex Barcellona Babunski

In una compagine che fa dello spirito di gruppo, dell’alchimia e della compattezza un valore imprescindibile, estrapolare qualche calciatore a dispetto di un altro non è facile. Eppure, in questo variegato contesto, i trascinatori della squadra sono senza dubbio l’ex “canterano” del Barcellona Babunski (500mila euro), l’esterno del Grasshoppers Gjorgjev (1 milione), il terzino mancino Demiri (500mila) ed il trequartista dello Ujpest Enis Bardhi (700mila euro).

 

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