Il veleno di Emery: “Al Psg c’è uno solo uomo al comando: Neymar”
Al Paris Saint Germain non si stanno vivendo giorni tranquilli. C'è aria di rivoluzione tecnica dove nulla è precluso: tutti in bilico, in un progetto che ha visto il cambio di panchina e probabilmente vedrà una forte epurazione estiva. Ma che non toccherà di certo Neymar, la stella tra le stelle, arrivato un'estate fa a cavallo di 222 milioni e oggi ben ancorato sotto la Torre Eiffel.

L'arrivo del brasiliano ha creato evidenti disagi nello spogliatoio che si sono ripercossi in campo. Soprattutto in Europa dove per diversi motivi sia Neymar (infortuni) che la squadra (mancanza di una mentalità adatta ad affrontare certe sfide) il Psg ha fallito miseramente.
La polveriera Psg. Adesso si riparte, da Neymar ovviamente. Dopotutto è lui il vero padrone della squadra. Basta sentire Emery, l'ex tecnico ufficializzato all'Arsenal che si toglie qualche sassolino dalla scarpa parlando del suo recente passato al Paris. Nulla di nuovo, perchè molti lo sospettano, altri lo pensano e tutti sanno che O'Ney è un intoccabile: "Sono arrivato alla conclusione che nel Paris Saint-Germain comandi Neymar. Manca ancora un po', forse, ma prima o poi succederà: al Manchester City comanda Guardiola, al PSG Neymar"
Contro Neymar. Un attacco diretto a Neymar, dunque, la stella che dovrebbe far diventare grande il Psg e farlo brillare nel firmamento dei top team. Emery a distanza di poche settimane dall'addio alla Ligue1 decide di attaccare pubblicamente il campione brasiliano in una lunga intervista alla rivista spagnola ‘The tactical room'.
Tecnico vincente. Emery in Francia ha fatto il possibile, dovendo lottare più che con gli avversari di turno, con Neymar e uno spogliatoio spezzato in due tronconi che spesso non lo ascoltava. Ma l'ex Siviglia ha confermato di essere uno dei tecnici più preparati e vincenti: sulla panchina del club parigino per due stagioni, ha vinto tutto quello che si poteva vincere in Francia con la Ligue 1 quest'anno, con tanto di double in coppa e supercoppa.
Chi comanda? Gli scivoloni europei, dunque, sono figli di altri fattori che non potevano essere controllati da un solo uomo: " Il mio più grande successo è che la squadra non si sia mai data per vinta. Ma in ogni club l'allenatore deve capire quale sia il suo ruolo. Se è lui al comando o se c'è qualcun altro, è un processo che si acquisisce col tempo…"