Il segreto per parare i rigori? Buttarsi a caso, lo rivela uno studio dell’University College di Londra

Il portiere dell'Argentina, Romero, nascondeva un foglietto nelle mutande. Lo lesse prima della sequenza dal dischetto contro l'Olanda al Mondiale in Brasile e poi fece il miracolo. Era solo un messaggio d'affetto di sua moglie, non c'erano suggerimenti sui rigoristi ‘orange'. van Gaal, ct degli arancioni, adottò un espediente singolare: sostituì il portiere Jasper Cillessen prima della lotteria dagli undici metri e Krul divenne l'eroe della serata contro la Costa Rica. La sera di Berlino 2006, quella azzurra che squarciò la notte di Calciopoli, cancellò anche i brutti ricordi di Usa '94 e di codino a capo chino. Fatalità e scaramanzia, nulla a che vedere con lo studio effettuato dall'University College di Londra che ha teorizzato e poi dimostrato la cosiddetta ‘fallacia dello scommettitore'. Per essere chiari: pensate che, dopo una sequenza di tiri diretti tutti nello stesso angolo, il prossimo verrà indirizzato nell'angolo opposto? Vi sbagliate. Non è grave, solo un errore logico… una valutazione fallace di quelle che inducono gli amanti del gioco d'azzardo a puntare sul nero solo perché fino ad allora i numeri usciti alla roulette erano tutti rossi. In che modo si è arrivati a questa deduzione? Prendendo in analisi tutti i 361 tiri in porta decisivi effettuati in tutte le 37 partite concluse ai rigori dei campionati Mondiali ed Europei di calcio degli ultimi 36 anni. Qual è la soluzione? Non fare troppi calcoli… meglio scegliere prima che vengano battuti i calci di rigore e in maniera casuale da quale lato tuffarsi. Non basta, perché non bisogna lasciarsi influenzare dalla direzione e dall'esito dei tiri precedenti. E poi sperate che la fortuna si butti dal lato giusto… quello vostro.