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Il saluto di Pellissier è l’unica emozione: tra Chievo e Samp è un pari con sbadigli

Partita poco spettacolare tra Chievo e Sampdoria, resa comunque indimenticabile dall’uscita di scena del capitano gialloblu: oggi all’ultima al Bentegodi e applaudito da tutto lo stadio e da tutti i giocatori in campo al momento della sua sostituzione. Nel primo tempo la squadra di Di Carlo era rimasta in dieci per l’espulsione di Barba.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre il Verona è ancora in corsa per salire in Serie A (l'Hellas ha vinto proprio nelle scorse ore la sua gara playoff con il Perugia), il Bentegodi ha invece salutato il Chievo di Mimmo Di Carlo: atteso dal campionato cadetto nella prossima stagione. Gli ultimi minuti dei gialloblu davanti ai propri tifosi, chiusi con un pareggio poco spettacolare con la Sampdoria, sono più che altro serviti per celebrare l'ultima partita in casa di Sergio Pellissier: icona e bandiera clivense, nonché uno di quei giocatori che, nel corso della stagione, ha cercato più degli altri di salvare la formazione scaligera dalla Serie B.

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Quagliarella a caccia di gol

Il Bentegodi saluta la Serie A e soprattutto Sergio Pellissier: l'uomo copertina, insieme a Fabio Quagliarella, di questo lunch match della 37esima giornata di Serie A. Davanti ad un campionato al quale non può più chiedere nulla, il Chievo di Di Carlo prova a dare un senso alla giornata con un inizio veemente che porta anche al gol di Lerìs: annullato però dal Var per posizione di fuorigioco dello stesso autore della rete. La Sampdoria sonnecchia e di tanto in tanto si fa vedere dalle parti di Semper, come al 14esimo quando Ekdal sfiora il bersaglio grosso con un destro da fuori area.

In casa Chievo l'obiettivo principale è far segnare Pellissier. Il valdostano è però più pericoloso in versione assist-man: suo il passaggio che libera De Paoli per il pallonetto fuori di poco. Quagliarella risponde al 36esimo (bravo Jaroszinski a chiudere), prima dell'espulsione del gialloblu Barba (rosso diretto per fallo "cattivo" su Defrel) e delle ultime due chance dei primi 45 minuti di gioco del Doria: conclusione di Praet e "sberla" dalla distanza di Gabbiadini, entrambe deviate in angolo da Semper.

L'ovazione per Pellissier

I ritmi non propriamente da finale di Champions League, accompagnano le due squadre anche nei primi minuti della ripresa. Qualcosa di meglio lo fa vedere l'undici di Giampaolo che, grazie anche alla superiorità numerica, sfiora il vantaggio anche in avvio con Defrel che impegna ancora una volta il bravo portiere clivense. L'impegno dei padroni di casa è comunque encomiabile, e nonostante la retrocessione arrivata già diverse settimane fa, il Chievo ci prova con orgoglio anche se arriva difficilmente nell'area di Rafael.

Dopo una punizione fuori di un soffio di Quagliarella, arriva il momento che tutto lo stadio stava aspettando: la standing ovation per Sergio Pellissier. Il capitano del Chievo esce dal campo poco prima della mezzora tra gli applausi dei tifosi e quelli di tutti i giocatori in campo: schierati lungo due linee, a formare un corridoio, davanti all'ingresso degli spogliatoi. L'uscita di scena del giocatore valdostano è in pratica l'ultimo sussulto di un pomeriggio tranquillo e di una partita senza grandi emozioni, giocata da due squadre che non hanno ormai più nulla da chiedere al campionato.

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