Il ‘ringhio’ di Gattuso contro il Pisa: “Club senza futuro, mi dimetto”
L'ultimo ‘ringhio' l'ha affidato al comunicato con il quale ha spiegato, in maniera dettagliata, la scelta di abbandonare la guida tecnica del Pisa. Gennaro Gattuso, protagonista della promozione dalla Lega Pro alla Serie B, ha deciso d'interrompere il rapporto con la società toscana. Atto irrevocabile, come ha chiarito l'ex calciatore del Milan e della Nazionale. Ultimo scossone dopo la burrasca di giugno quando dissidi con una parte del club avevano lasciato presagire l'addio.

Addio che è arrivato in maniera unilaterale, come si evince dalle parole dell'allenatore: "Con questa società non si può lavorare", è l'incipit della lettera che segna la fine dell'avventura coi nerazzurri. Assieme a Gattuso va via anche lo staff che l'ha accompagnato finora.
In seguito ai nuovi, gravi, costanti e inaccettabili problemi societari, che impediscono una corretta e seria condizione lavorativa, e per il rispetto che ho sempre portato e porterò alla città di Pisa e alla tifoseria del Pisa, mi vedo obbligato a rassegnare le dimissioni irrevocabili dalla carica di allenatore del Pisa calcio, unitamente al mio staff – si legge nella nota -. Ho appena comunicato la decisione alla squadra, la cui reazione mi ha emozionato, rafforzando nel contempo la mia convinzione di non avere alternative.
Si tratta di una scelta molto dolorosa, a maggior ragione dopo la fresca ed esaltante esperienza della promozione in serie B, ma assolutamente necessaria, per senso di responsabilità innanzitutto nei confronti dei calciatori stessi. Sono infatti venute meno le condizioni minime per svolgere un lavoro che porto avanti con passione e senza mai anteporre l'interesse personale a quello del gruppo. So bene che le difficoltà fanno parte del mestiere e ritengo di avere dimostrato, in particolare modo già durante la scorsa stagione, caratterizzata da non pochi intoppi, che gli ostacoli non mi fanno mai paura e che non mi scoraggiano di sicuro. Ma qui si è ampiamente passato il segno.
Problemi nuovi e quotidiani hanno continuato ad assommarsi, da quando la squadra ha cominciato la preparazione per il campionato. Ora le ambiguità all'interno del club e nella sua gestione hanno decisamente oltrepassato il limite. Avevo sperato che la situazione si potesse superare attraverso il lavoro sul campo e la dedizione. Ho purtroppo dovuto constatare che la mia era un'illusione: senza organizzazione e senza programmazione non è possibile porsi obiettivi seri, concreti e realistici.
Gattuso non fa sconti alla società, accusandola di non avere programmazione, nessuna prospettiva futura e soprattutto di essere incapace di assicurare la giusta solidità al Pisa.
L'attuale condizione del club non offre alcuna prospettiva. Vivere alla giornata, tirando a campare in attesa di chissà quale nuovo imprevisto, non appartiene al mio modo di interpretare gli impegni che mi assumo. Fare finta di niente sarebbe stato un atto irresponsabile, soprattutto nei confronti della città e dei tifosi, che non lo meritano. Io ho una sola parola, a differenza di chi aveva promesso ai tifosi del Pisa e a Pisa un impegno che non è stato in grado di mantenere o non ha voluto mantenere.
Ho dunque giudicato doveroso prendere le distanze da una gestione che non appare in grado di garantire al club non solo un futuro, ma anche un presente senza incognite extra sportive. Serberò sempre un ricordo magnifico di questa esperienza, che non esito a classificare come la più esaltante della mia ancora breve carriera da allenatore e tra le più belle in assoluto della mia ultra-ventennale vita nel calcio. La mia gratitudine verso il Pisa e Pisa non potrà mai venire meno.
