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Il rifiuto di El Shaarawy potrebbe obbligare il Milan a cambiare modulo e strategia

Dopo l’incontro di ieri pomeriggio, tra Galliani ed il giocatore, il Milan ha deciso (almeno per il momento) di togliere dal mercato il piccolo faraone. Una mossa che potrebbe complicare i piani in vista del preliminare di Champions League.
A cura di Alberto Pucci
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Followers in festa – Probabilmente non conosceremo mai la verità. Non sapremo mai se nell'incontro milanese di ieri, vicino alla sede di Via Turati, il Milan abbia cercato di convincere il giocatore a partire o se abbia lavorato duramente per farlo rimanere. L'unica cosa certa, certificata dal tweet del soggetto in questione, è che esiste "sempre e solo il Milan" per Stephan El Shaarawy. Non ha mai avuto dubbi l'attaccante nato a Savona, così come non ne hanno mai avuti tifosi e "followers" che hanno, ovviamente, passato una notte tranquilla confortati dalla bella notizia che, grazie ai social network, ha fatto il giro del mondo finendo anche sui computer russi dei dirigenti dell'Anzhi: l'ultima squadra in ordine di tempo che, nelle ultime ore, aveva chiesto informazioni sul giocatore rossonero. Il Milan riparte, quindi, dal suo giovane attaccante. Riparte da quella linea "green", tanto decantata dai vertici societari, che dovrebbe comporre la colonna vertebrale della nuova squadra. Dopo una seconda parte di campionato in calando, ed una Confederations Cup vissuta da anonimo protagonista, l'incontro tra l'ad rossonero, il giocatore ed il padre, è servito per chiedere al numero 92 milanista maggior impegno e quell'atteggiamento propositivo che, all'inizio della sua storia con il Diavolo, gli aveva permesso di finire su tutte le prime pagine dei giornali. "Avanti insieme", quindi, come ha comunicato ufficialmente il sito del Milan. Almeno per il momento, verrebbe da aggiungere, visti i precedenti degli scorsi anni quando anche Thiago Silva veniva prima tolto dal mercato e poi venduto sotto il naso dei tifosi. Un dietrofront che, al momento, rischia di mandare ulteriormente in "tilt" i progetti di Allegri e, soprattutto, gli input di Silvio Berlusconi che, nella famosa cena di Arcore, aveva chiesto (e preteso) che la sua squadra tornasse al modulo con il trequartista: opzione che, con El Shaarawy in campo, pare di difficile realizzazione.

L'Honda che sale e scende – Senza il "tesoretto" che la vendita di El Shaa avrebbe garantito, Galliani e Braida si trovano costretti a rivedere alcune operazioni di mercato sulle quali, nei giorni scorsi, l'entourage rossonero aveva duramente lavorato. Se verrà confermata la scelta di non usare il modulo 4-3-1-2 (anche a causa degli scarsi risultati, come seconda punta, del piccolo faraone) ma di passare ad un 4-2-3-1, i giocatori fin qui presi in considerazione potrebbero venire "accantonati" e sostituiti da altri più funzionali a questo schema di gioco. Potrebbe sparire dalla lista della spesa Alessandro Diamanti e tornare di nuovo "in auge" Alessio Cerci che, largo a destra, garantirebbe lo stesso lavoro di El Shaa a sinistra. Tra i due potrebbe trovar spazio Keisuke Honda (o Riccardo Saponara), con Montolivo e Poli (o De Jong) alle spalle a garantire copertura alla difesa. Letta così, la possibile formazione del Milan 2013/2014 pare fortemente sbilanciata in avanti. Bisognerà capire la disponibilità dei due esterni alti, al lavoro (di sacrificio) in copertura, e la duttilità del "perno" centrale, chiamato anch'egli ad un movimento continuo in verticale per non lasciare la difesa troppo scoperta. Un dettaglio di non poco conto sul quale Allegri dovrà lavorare in fretta, già a partire dall'imminente raduno di prossima settimana, per non farsi trovare impreparato nelle due sfide "preliminari" che decideranno (nel bene o nel male) tutta la stagione milanista.

La cresta del futuro – Osannato dai tifosi e tranquillizzato dalle parole di colleghi ed ex campioni rossoneri ("Lui e Balotelli sono il futuro del Milan" – Pippo Inzaghi), El Shaarawy pare quindi pronto a ripartire, con i compagni dello scorso anno, dal 24 di luglio: giorno in cui metterà di nuovo piede a Milanello. Dopo le meritate (e quanto mai necessarie) vacanze, Stephan indosserà nuovamente la maglia numero 92 e si rimetterà agli ordini dell'allenatore che, dopo Alessandro Dal Canto (ex Padova), lo ha lanciato definitivamente nel calcio che conta. Ritroverà l'amico Mario Balotelli, compagno di "merende" anche sulla spiaggia di Copacabana, e conoscerà da vicino il "nuovo" Riccardo Saponara, sul quale tutti (in società) sono pronti a scommettere. Molto probabilmente non incontrerà Robinho, prossimo al trasferimento in Brasile, e forse neanche Boateng che pare sempre più ai margini del nuovo progetto rossonero. Sarà comunque un'estate calda (in tutti i sensi) per il piccolo faraone: raduno, preliminare di Champions, inizio di campionato e, in mezzo, i continui "rumors" che, c'è da scommetterci, di certo non si placheranno. La prova è l'offerta giunta nelle ultime ore da Londra (quasi in simultanea con le parole di Galliani) dal club di Abramovich, che pare disposto a mettere sul piatto soldi (tanti) + Fernando Torres per ammirare da vicino la capigliatura del giovane "fenomeno" milanista. L'estate è appena cominciata e la strada, per arrivare al traguardo della fine del mercato, ancora lunga. Tutto può ancora succedere, come insegnano i colpi (sia in entrata che in uscita) del recente passato milanista.

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