Il profitto prima del tifo: perché Baku per la finale di Europa League scontenta tutti
Baku è lontana. E non solo fisicamente. Localizzata al confine con l'Asia, con una splendida vista sul Mar Caspio, la "Città del Vento" (dal persiano > "Badkube") è la capitale dell'Azerbaigian e di "europeo" ha davvero poco. «Gli azeri amano il calcio, e noi abbiamo il dovere di sviluppare questo sport in tutto il continente, non solo in Inghilterra e in Germania», ha dichiarato il presidente Uefa Aleksander Ceferin in un'intervista al quotidiano tedesco Der Spiegel. Nessun razzismo, sia chiaro. Soltanto una serie di legittime perplessità politiche, oltre che logistiche.
Perché Baku: il piano di cooperazione tra Unione Europea e Azerbaigian
La finale di Europa League è solo l'ultimo importante evento sportivo in ordine di tempo ad avere luogo su suolo azero. Oltre alla super sfida di questa sera, l'Azerbaigian ha ospitato competizioni come la Fifa U17 Women’s World Cup, il Gp di Baku di Formula 1, l'Uefa U17-Championship e sarà teatro di alcune partite di Euro 2020. Il tutto si inserisce in un contesto di cooperazione tra l’UE e l’Azerbaijan, come riportato dal comunicato della Commissione Europea del 15 Marzo 2019.
- Lo Stadio Olimpico di Baku, che ospiterà la finale di Europa League, può contenere fino a 69.870 tifosi ed è di nuovissima fattura. La costruzione è iniziata il 6 giugno 2011 in occasione del 100º anniversario del calcio azero, e il progetto, oltre a comprendere lo stadio, riguarda anche una serie di hotel, un parcheggio con 3.617 posti auto e spazi verdi per un totale di 81,574 metri quadrati.
Le polemiche sulla scelta di Baku per la finale di Europa League
l’Azerbaijan è stato segnalato come uno stato con alcune lacune in fatto di democrazia, diritti umani e libertà di espressione. Secondo un rapporto di Amnesty International, la comunità Lgbt sarebbe vittima di discriminazione, mentre le persone sospettate di reato subirebbero degli abusi da parte della polizia locale. Le questioni politiche hanno riguardato anche Henrikh Mkhitaryan, calciatore dell'Arsenal costretto a restare a casa per i rapporti non buoni che intercorrono tra l'Azerbaigian e l'Armenia, suo paese d'origine. Ma oltre a problemi sociali, quella di Baku si è rivelata una scelta infelice anche per una questione logistica: i tifosi dell'Arsenal si sono lamentati dell'assenza di voli diretti dall'Inghilterra verso la sede della partita, oltre alla scarsa disponibilità di ticket per assistere al match: soltanto 6mila per squadra.