Il presidente della Wada: “Nel calcio non ci sono abbastanza test per l’Epo”

Negli ultimi mesi il doping è tornato un argomento d’attualità. Lance Armstrong, a cui sono stati tolti tutti i sette titoli vinti al Tour de France, in un’intervista ha parlato apertamente dell’uso di doping, che lui ha fatto nella sua carriera. In Spagna è iniziato il processo al dottor Fuentes, che per ora vede coinvolti ‘solo’ ciclisti di grande livello, compreso Mario Cipollini, che nel 2002 divenne campione del mondo su strada. Pochi giorni fa anche il tecnico dell’Arsenal, Arsène Wenger ha parlato di doping ed ha detto che per i calciatori dovrebbero esserci più controlli del sangue. Oggi il presidente della Wada, John Fahey, in un simposio a Londra, ha detto che il calcio ha bisogno di rafforzare i suoi test sull’Epo:
Nel calcio non ci sono abbastanza test per l’Epo. Potrebbero fare di più e li incoraggiamo a fare di più. Direi che ora sappiamo che il passaporto biologico dell’atleta è uno strumento molto efficace. Perché il calcio non lo utilizza. Possono? La mia opinione è che li renderebbe più efficaci.