Il Paris Saint Germain sospende Rabiot fino al 27 marzo, probabile la rescissione
La guerra tra Adrien Rabiot e il Paris Saint Germain è aperta da mesi, da tempo è senza esclusioni di colpi, e adesso si aggiunge un altro capitolo. Perché il club francese ha deciso di sospendere il centrocampista fino al 27 marzo, c’è chi sostiene che il giocatore molto presto possa finire per rescindere il contratto con il Paris, mentre continua il botta e risposta.
Rabiot e la notte in discoteca
L’aria è sempre molto tesa al Paris Saint Germain, l’eliminazione dalla Champions League ha reso ancora più forte il contrasto tra il club e Adrien Rabiot, giocatore che dopo il sorprendente ko con il Manchester United ha deciso di andarsene in discoteca e lo ha fatto fino all’alba. Rabiot adesso è stato sospeso dal club fino al 27 marzo.
Rabiot e gli applausi a Evra
Da mesi il giocatore è stato messo fuori rosa, la decisione è stata presa dopo l’ennesimo rifiuto alla proposta di rinnovo contrattuale. Rabiot, che non può nemmeno più mettere piede nello spogliatoio, dopo la notte in discoteca ha apprezzato il post social di Patrice Evra, che da ex del Manchester United festeggiava il successo del ‘Parco dei Principi’. La famosa ultima goccia.
Possibile rescissione tra Rabiot e PSG
Fino al 27 marzo Rabiot è stato sospeso dal PSG. C’è chi pensa che, in quella data quando il giocatore e la società si incontreranno, porranno fine con anticipo al loro rapporto. La rescissione del contratto è dietro l’angolo. Il d.s. Intero Henrique a ‘RMC Sport’ parlando di Rabiot ha detto:
Trovo inaccettabile l'atteggiamento e la mancanza di professionalità di un giocatore come Adrien Rabiot nei confronti del club, dei suoi compagni di squadra e dei suoi sostenitori. Ricordo che fino al 30 giugno 2019, fa parte della nostra forza lavoro.
Rabiot attacca il Paris
A stretto giro è arrivata la risposta del giocatore che parlando con ‘Infosport+’ ha detto che la colpa per quello che è successo è tutta del Paris Saint Germain:
Se potessi giocare, lo farei sicuramente. La dirigenza ha fatto questa scelta, io sono ancora un giocatore del club ed è tutto quello che posso dire. Ho un contratto, sono con i miei compagni di squadra.