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Il pareggio dell’Olimpico: un’occasione persa sia per la Juve che per la Roma (foto)

I bianconeri hanno fallito il k.o. definitivo per andare in fuga a +12 e pensare alla Champions, con tricolore in mano. Per i giallorossi un 1-1 che allunga la striscia senza vittorie casalinghe e che relega gli uomini di Garcia in classifica a guardarsi più indietro che davanti.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il primo grande allungo della Juventus di Allegri sulla Roma risale alla 20a giornata quando i bianconeri riuscirono a battere facilmente il Chievo allo JStadium mentre i giallorossi sbandarono 1-1 contro la bella Fiorentina di Montella. Da allora, Roma e Juventus sono andate a braccetto fallendo a turno le occasioni migliori per accorciare o allungare l'elastico tricolore in classifica. Alla 21a la Roma non va oltre l'1-1 all'Olimpico con l'Empoli e tocca alla Juve al Friuli mancare il primo match ball, impattando 1-1. Poi alla 22a la Juve torna a fare sul serio contro il Milan in quella che sarà ricordata la partita delle prospettive, umiliando i rossoneri 3-1. La Roma risponderà di par suo a Cagliari vincendo 2-1. Alla 23a secondo match ball bianconero sfumato: all'Olimpico ancora un pareggio per Garcia, contro il fanalino di coda Parma, con uno sciatto 0-0 ma la Juventus non riesce a fare meglio, rischiando addirittura la sconfitta nel 2-2 di Cesena. E siamo giunti alla 24a giornata quando la Juventus trova il secondo tentativo di fuga andando a +9 battendo di misura l'Atalanta 2-1 mentre la Roma si ferma a Verona sull'1-1.  Fino all'attuale pareggio dell'Olimpico che appare come un'occasione persa da entrambe le formazioni.

Per Allegri poteva (e doveva) essere il colpo del ko definitivo. Con una Juventus a +12 nemmeno una magia avrebbe potuto permettere alla Roma solo di sperare nello scudetto, garantendo ai bianconeri un vantaggio in doppia cifra che li avrebbe concentrati esclusivamente sulla grana Borussia, per un ritorno di ottavi in Champions League che potrebbe celare più fantasmi di quanto non si ammetta. Invece, pur contro una Roma ridotta in 10 e con un vantaggio immediato grazie al solito Tevez, i bianconeri non hanno saputo che buttare il match sull'agonismo e i contatti fisici, favorendo l'indole indomita dei giallorossi che appena han sentito odore di sangue si son gettati ventre a terra sulla preda, agguantandola al 78′ con Keita.  Peccato, perché i bianconeri avevano una squadra sfiatata dalla sfida d'Olanda e con il morale quasi a pezzi per merito dell'infallibile Apache argentino.

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Stesso discorso per Garcia, bravo a tenere alta l'asticella dell'attenzione dei suoi, un po' meno quando viene chiamato a fare la partita imponendo il proprio gioco. Ha pagato questa difficoltà sia in Champions che nelle sfide che contavano in campionato, non solo contro la Juve. Non è un caso se la vittoria all'Olimpico non c'è dallo scorso novembre quando maltrattò l'Inter di Mazzarri. Poi solo dolori e pentimenti. La squadra quando è chiamata alla dimostrazione di forza e personalità, si scioglie in ciò che si potrebbe semplificare in un'ansia da prestazione che la ridimensiona in una eterna incompiuta. Perché contro i bianconeri bastava una maggior convinzione dal primo minuto senza attendere di andare in svantaggio per poi emergere, sintomo evidente che l'approccio non è quello corretto.

Adesso l'arbitro dello scudetto potrebbero essere proprio le Coppe con la Juventus che dovrà dare il tutto per tutto a Dortmund rischiando anche qualche calo di concentrazione in campionato, mentre la Roma è chiamata al doppio sforzo finale. In Europa League la sfida tutta italiana con la Fiorentina non appare impossibile e l'ambizione di continuare a guardare avanti in classifica invece che voltarsi indietro potrebbe fare la differenza. Già dalla prossima settimana i bianconeri potrebbero ritornare alla vittoria in casa col Sassuolo (con la Roma impegnata a Verona contro il Chievo) poi ci sarà un altro turno chiarificatore: la Juve nella tana di Dybala & co, la Roma ancora all'Olimpico contro la bella Samp di Mihajlovic. Quindi Genoa, Empoli e Parma per i bianconeri prima dell'ostacolo Lazio alla 31a che apre un trittico da cardiopalma col derby e la sfida alla Fiorentina. Per i giallorossi Cesena, Napoli, Torino, Atalanta prima di Inter e Sassuolo. In un sali e scendi che potrebbe lasciare tutto inalterato, a favore della capolista e campione in carica.

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