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Il Palermo ricorda Falcone con il messaggio di Accardi: “Un eroe e un orgoglio”

La società rosanero ha voluto portare il suo omaggio a Giovanni Falcone e come ultima tappa del ‘Palermo Football Tour’ ha scelto il “Giardino della Memoria” raccontato da Andrea Accardi, difensore del club rosanero e ragazzo di belle speranze su un campo di calcio che nel 1992 non era ancora nato.
A cura di Vito Lamorte
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Il 23 maggio 1992 è una delle date che ha cambiato la storia d'Italia. Nel ventiseiesimo anniversario della strage di Capaci, che uccise il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i 3 uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, il segno di quel dolore e di quella paura è ancora vivo perché dietro quelle terribili morti c’era la mano della mafia. Insieme ai tantissimi messaggi di cordoglio e di speranza che ogni anno accompagnano queste giornate nel ricordo dell'opera del giudice, quest'anno anche l'Unione Sportiva Città di Palermo ha voluto portare il suo omaggio a Giovanni Falcone e come ultima tappa del Palermo Football Tour ha scelto il "Giardino della Memoria" raccontato da Andrea Accardi, difensore del club rosanero e ragazzo di belle speranze su un campo di calcio che nel 1992 non c'era ancora:

Falcone è un eroe ed un orgoglio per noi palermitani. Per uomini come lui, Paolo Borsellino e le altre vittime della mafia, che hanno dato la vita per la legalità, non saremo conosciuti per questo fenomeno che è la mafia.

Il giovane calciatore del Palermo ha parlato di come crescono i ragazzi dalle sue parti e qual è stato il ricordo più bello avuto proprio in quei luoghi della memoria:

Negli anni '90, dopo queste morti, i bambini hanno conosciuto questi eroi ed il valore della legalità, il mio ricordo è l'arrivo della nave della legalità al porto di Palermo con tanti bambini che si uniscono per dire no alla mafia. La frase che mi ha colpito di più è "la mafia è un fenomeno umano, come tutti i fenomeni ha un inizio, un evoluzione ed una fine". Questo è il sogno che tutti noi palermitani abbiamo.

Accardi, a differenza di tanti altri, è riuscito a farsi strada nel mondo del calcio e ha raccontato la storia di un giovane che ce l'ha fatta: "Sono cresciuto al Villaggio Santa Rosalia, quello che mi porto del mio quartiere è il rapporto con le persone, valori veri e sani con gente che mi ha aiutato a crescere per diventare uomo". Questo ragazzo del 1995 ha voluto rimarcare la sua fortuna, che tanti altri palermitani non hanno avuto, e di come tanti ragazzi si sono persi impelagandosi in strade senza via d'uscita:

Se penso ai miei coetanei che hanno preso una strada sbagliata provo dispiacere, non tutti hanno avuto punti di riferimento come la famiglia e la scuola. Il calcio da questo punto di vista da un grande riscatto sociale, un bambino deve avere un sogno da perseguire senza mai arrendersi.

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