Il padre di Messi non è indagato per riciclaggio di denaro legato al narcotraffico
La precisazione è arrivata dopo che s'era scatenato il putiferio: non riguarderebbe il padre di Messi l'inchiesta su riciclaggio di denaro del narcotraffico, ma una società, la ‘Amici di Messi', nella quale non sono coinvolti componenti della famiglia del quattro volte Pallone d'Oro. E Jorge Messi, secondo fonti della stessa Guardia Civil e del Ministero dell'Interno, non ha alcun rapporto con questa associazione.
La prima versione. Riciclaggio di denaro legato al narcotraffico. Era questa l'accusa piombata su Jorge Messi, padre di Lionel, che sembrava finito nell'inchiesta condotta in Spagna da parte della Guardia Civil. Un giro di milioni di euro – come riportato da El Mundo – che faceva perno su gare di beneficenza come le partite degli ‘amici di Messi' oppure altri eventi organizzati nel Sudamerica. Il sospetto è che l'uomo abbia fatto da intermediario percependo addirittura una parcella compresa tra il 10 e il 20 per cento del capitale ‘ripulito'. Una notizia che s'è abbattuta come una bomba sul quattro volte Pallone d'Oro, già ascoltato come testimone assieme ad altri calciatori del Barcellona, tra cui Dani Alves, Pinto e Mascherano. Questi ultimi, però, sarebbero estranei ai fatti, avendo partecipato ai match e alle relative iniziative collaterali ignorando la (presunta) promiscuità dei traffici indiscriminati sul quale sono stati puntati i riflettori.
Precedente. Non è la prima volta che Jorge Messi finisce guai. I recenti problemi con la giustizia spagnola sono legati alla controversia con il Fisco per evasione delle tasse: sarebbe lui a occuparsi di tutto ciò che riguarda la parte finanziaria della ‘Pulce' che, una volta accertata la posizione pendente, ha versato un primo acconto di 5 milioni di euro all'Erario per non aver pagato le tasse dal 2007 al 2009.