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Il Ninja e il tulipano, Roma coi fiocchi. Lazio, dove sei?
La Lazio prepara una buona partita e si mostra più efficace della Roma per buona parte di match, poi due errori individuali rovinano tutto e spianano la strada ai giallorossi.
A cura di
Mirko Cafaro
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La Roma fa suo un derby contratto e nervoso, in cui non mancano parapiglia e situazioni di ogni tipo. Si comincia con le squadre abbracciate per ricordare la Chapecoense e si chiude con parecchia tensione in campo. Primo tempo con poche emozioni (eccetto un rigore dato e non dato per fallo su Peres), nel quale è la Lazio a strappare consensi per maggiore organizzazione ed equilibrio; nel secondo, però, due errori individuali di Wallace e Marchetti rovinano la buona partita preparata da Inzaghi e spianano la strada ai giallorossi, in virtù delle reti di Strootman e Nainggolan.

Nainggolan sontuoso e che difesa per la Roma
- La prestazione sontuosa di Nainggolan. Il gol – con la complicità di Marchetti – è solo la ciliegina sulla torta di una gara con i fiocchi. È l'anima temperamentale della squadra, rincorre chiunque e si fa vedere in fase di impostazione. Solito elemento in grado di esaltarsi quanto più alta è la posta in palio.
- Difesa della Roma chiusa a doppia mandata. Il ritorno dall'infortunio di Manolas contribuisce a sigillare la porta di Szczesny che non corre particolari pericoli. Cresce l'intesa con Fazio e sugli esterni, oltre a Bruno Peres decisamente più attento del solito e a Rudiger, si fa vedere anche un Emerson Palmieri bravo nelle due fasi e parecchio intraprendente.
- La tattica di Inzaghi. La preparazione del match da parte della Lazio ruba l'occhio per buona parte di match. Squadra quadrata, ben disposta in campo, rapida nell'anticipo e nel ripartire in campo aperto. Funziona bene soprattutto la catena di destra con Basta e Felipe Anderson abili a produrre frequenti rifornimenti per Immobile che arriva due volte al tiro nel solo primo tempo. Poi due errori individuali rovinano tutto.
Errori, risse e attacchi spuntati
- Wallace, che errore. Si era reso protagonista di una parta perfetta per oltre un'ora: attento, preciso, bravo in chiusura. Poi, sul disimpegno più facile, la leggerezza che non ti aspetti: si libera in ritardo del pallone, favorisce il rientro di Strootman e poi lo perde spianando la strada al vantaggio giallorosso.
- Parapiglia dopo il gol di Strootman. Scene ignobili e del tutto inutili, generate probabilmente da un gesto infantile – l'acqua spruzzata da Strootman verso Cataldi – e degenerate in un picco di tensione di cui si sarebbe fatto ampiamente a meno, a maggior ragione in una settimana così particolare (vedi la tragedia della Chapecoense) che dovrebbe indurre i giocatori a ragionare di più. Sempre che ne siano capaci.
- Dzeko e Immobile. La Roma è il miglior attacco del campionato, ma stavolta sono servite due iniziative dei centrocampisti per sbloccare il risultato. Dzeko – capocannoniere con 12 reti – non la prende quasi mai e quando accade non angola a dovere un cross perfetto pennellato sulla sua testa. Dall'altra parte, Immobile è decisamente più vivace ma anche lui parecchio impreciso.
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