Due tiri e un gol capolavoro: così Re Mida Mertens ha oscurato Immobile
Una di quelle sere che sembrano un segno del destino. Il Napoli per un tempo soffre, annaspa, con Mertens in ombra e Immobile a dispensare l'assist per De Vrij. L'infortunio dell'olandese, dopo quello di Bastos, costringe Inzaghi a giocare il secondo tempo senza un difensore di ruolo contro il miglior attacco d'Europa. E negli spazi larghi viene fuori Mertens, che praticamente chiude la partita con il capolavoro per il 3-1. Punta Basta, salta Strakosha e in torsione dipinge un pallonetto morbidissimo e letale, un arco perfetto che si tende verso una grande vittoria.
I numeri
Mertens tocca più palloni, 27 a 20, anche se tenta la metà dei dribbling (4 a 2), e risulta l'unico dei due a tirare verso la porta. Il pallonetto vincente e un secondo tentativo dalla distanza segnano la sua partita, mentre Immobile costretto a una partita generosa, con la Nord che comunque lo premia con il coro "Ciro, Ciro" a fine gara, finisce per perdere 7 palloni, più di ogni altro. E' comunque il migliore in campo fino all'intervallo, consolazione magrissima di una sfida nel segno del Napoli e del suo bomber belga.
Il duello fra le linee
I movimenti di Lucas Leiva, che si abbassa davanti alla difesa, e Milinkovic-Savic, che in possesso palla diventa praticamente un'ala classica, portano la Lazio ad addensare la zona di sinistra con Immobile che sui ribaltamenti accompagna all'interno sapendo di avere le spalle coperte fra le linee. I biancocelesti mantengono cinque-sei uomini sopra la linea della palla, con Parolo che sale da trequartista. Vuol giocarsela nei semi spazi e alle spalle dei mediani avversari, Simone Inzaghi, che chiede a Immobile di dettare profondità partendo da fuori area.
La Lazio fa un po' il Napoli, che lavora tanto sulla catena di sinistra. Non gira però in avvio Jorginho, uno dei sei giocatori che toccano più palloni di media a partita in Europa, allora è Mertens che fa salire la squadra con Hamsik che si inserisce da mezzala di possesso e va appena può in appoggio di Insigne per sfidare Basta.
Immobile va di sponda, Mertens accompagna a sinistra
Mertens ha accanto due ali classiche e una squadra che funziona per tocchi stretti e rapidi, per compiti semplici e incastonati in un quadro collettivo coeso. Immobile, invece, con quel cognome così ossimorico per il suo modo di stare in campo, avvia l'azione con la sponda sui lanci lunghi e poi è generoso anche nel prendere posto in area: la caduta in area sull'uscita di Reina (non c'è contatto) è eloquente.
Il belga è ben chiuso, Bastos tiene la posizione e Basta spesso gli gioca vicino, anche in occasioni in cui il raddoppio è forse superfluo senza la sovrapposizione dei due attaccanti azzurri a sinistra. Bastos si fa male, però, e con l'ingresso di Marusic Basta passa centrale, come all'andata l'anno scorso all'Olimpico. Così la scelta di Mertens di occupare spazio a sinistra, per puntare l'avversario o andare al cambio gioco sarriano per lo scatto di Callejon, diventa ancora più determinante.
Assist di Immobile, vantaggio Lazio
Ingenuo, però, il belga, che con palla coperta va a commettere un fallo banale quanto plateale sulla ripartenza di Lucas Leiva e viene giustamente ammonito. Immobile, nove gol e due assist finora in tutte le competizioni, si può considerare ormai uno dei migliori attaccanti d'Europa in questa prima parte di stagione. Non segna soltanto, ma spezza le difese avversarie come in occasione del vantaggio. Il Napoli, che come a Bologna e contro l'Atalanta impiega un po' troppo tempo a trovare ritmo e distanze, allenta le marcature. Immobile all'altezza del vertice destro dell'area, brucia Allan di suola, nello scatto sul breve annienta Koulibaly e mette in mezzo teso per De Vrij, che si veste da Immobile e segna da centravanti vero.
Mertens si scuote e illumina per Hamsik
Nello spazio, al 34′, Immobile vola (forse in millimetrico fuorigioco) e squaderna il meglio delle sue corse energiche, possenti. La difesa alta del Napoli prova a prenderlo sul tempo, lui si fa beffe della linea e su un'intuizione di rara genialità, filtrante d'esterno da sinistra che rientra verso il compagno, sfida l'uscita di Reina. Immobile sposta la palla verso la fascia, Reina in scivolata sposta Immobile: giallo inevitabile, decisione perfetta.
Interessante la suddivisione dei compiti difensivi del trio di centrali laziali: Radu e Basta coprono i tagli dei due esterni, De Vrij non guida le coperture ma di fatto sorveglia Mertens, geniale al 38′ a disegnare un corridoio dove non sembrava possibile per Hamsik che sbaglia tenatndo il dribbling su Strakosha. Lo slovacco si allarga e da posizione defilata colpisce il palo.
L'attaccante non deve più solo segnare. I profili del centravanti, anche se di struttura fisica non proprio leggera, cambiano, si adattano a un calcio che è sempre più di movimento, di associazione, di occupazione dello spazio. Parlare di "falso 9" o di attaccante atipico sarebbe però riduttivo per Immobile e Mertens. Due atttaccanti di movimento, due gemme che illuminano il pensiero offensivo di Inzaghi e di Sarri. Punti di riferimento che i riferimenti li tolgono, che per tutto il primo tempo agiscono quasi interamente lontano dall'area di rigore, ma entrano in tutte le azioni d'attacco.
Ripresa: Lazio senza difensori, Mertens ringrazia
L'operazione per la Lazio, però, si complica nella ripresa. Si fa male anche De Vrij, così contro un attacco da 3.5 gol di media a partita Inzaghi si ritrova a dover adattare Lucas Leiva centrale di difesa, un ruolo in cui già aveva giocato in emergenza a Napoli, con Basta e Radu ai fianchi. Il pareggio però arriva dal meno atteso, Koulibaly su calcio d'angolo. Il francese è troppo libero dopo un primo tentativo di Albiol, Mertens fa blocco su Basta e con gli altri due centrali che marcano lo spagnolo il Napoli cambia la partita.
Mertens non entra nel gol del sorpasso, ma la Lazio è ormai tramortita (poi il cambio di Milinkovic-Savic per Lukaku suonerà come una resa anticipata). Jorginho affonda e lancia il belga in profondità, Strakosha in uscita lo anticipa e lo costringe a defilarsi ma non si arrende e si inventa un pallonetto straordinario per il settimo gol in stagione.
La partita ormai non esiste più, e lo scenario non cambia dopo l'ingresso di Milik. Mertens, che aveva tirato i due contro il Benevento, lascia il rigore a Jorginho che completa il poker e suggella il trionfo in una sfida double face, ma con un solo vero padrone.