Il Napoli vince, De Laurentiis esulta, al San Paolo lo sciopero del tifo è la nota stonata
"Una grande rimonta, una grande emozione, una grande vittoria ! Forza Napoli Sempre". E' con questo tweet che il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, saluta la bella vittoria in rimonta degli azzurri contro il Milan. Serata di emozioni forti, contrastanti, vietate ai deboli di cuore e scandite dalla contestazione strisciante nei confronti del massimo dirigente. Sullo sfondo il botta e risposta aspro tra patron e sindaco, Luigi De Magistris. Da 0-2 a inizio di secondo tempo fino al 3-2 scaturito dalla doppietta di Zielinski e dal sigillo di Mertens a dieci minuti dalla fine del match: emozioni forti al San Paolo ma non è solo questione di amarcord perché in palio c'è molto altro, molto di più.
E' il secondo confronto diretto consecutivo per i partenopei, il primo (debutto compreso) per i rossoneri. Il copione è lo stesso di quello con la Lazio: sofferenza, fragilità difensiva, reazione d'orgoglio, avversario chiuso all'angolo e poi affondato. Uno-due, arriva il pareggio e infine il colpo del ko… lo vibra il belga partito dalla panchina. Ci sta, dice l'attaccante: anche questo fa parte della forza di un gruppo che soprattutto là davanti ha tante risorse. Basterà per addolcire il clima di contestazione nei confronti della società? Vincere aiuta a vincere ed è sempre la miglior medicina ma che brutto effetto ha fatto il San Paolo quando a inizio match lo sciopero del tifo è deflagrato in un silenzio assordante.
Non ci sono stati i soliti cori delle Curve, quelli soliti che mettono i brividi e fanno accapponare la pelle. Striscioni coperti perché là, nei settori più caldi del San Paolo, il tifo organizzato sciopera contro il presidente e lo fa fino a inizio secondo tempo… tant'è che il primo coro di insulti è stato proprio contro il presidente. "Napoli siamo noi", urlano dalle Curve ma il San Paolo è spaccato. E non c'è tempo per perdersi in chiacchiere… ci pensano Zielinski prima, Mertens poi e un gesto inequivocabile di Insigne (che chiama l'incoraggiamento nella fase più delicata dell'incontro) a trasformare i mugugni in olè. Napoli ha ancora un sogno nel cuore ma con qualche nuvola.