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Il Napoli produce, la Lazio raccoglie: al San Paolo è pari giusto

Inzaghi non snatura la squadra, rischia e costruisce un pareggio meritato. Nel Napoli bene Hamsik, ma tanta fatica a far gol. Gabbiadini incide poco dalla panchina. Mertens non sfrutta il mismatch con Wallace. Da rivedere Chiriches.
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Il Napoli corre, fa correre il pallone ma chi fa festa è Simone Inzaghi. La squadra di Sarri ha fatto la partita, la Lazio supera bene un esame importante contro una grande. Non snatura idee e modulo il tecnico della Lazio, che accetta l'uno contro uno fra i tre difensori e i tre attaccanti del Napoli e nelle ripartenze fa la differenza. Ottimo Keita, benissimo Hamsik che fra le linee gode di molta libertà. Ma la fatica di far gol resta, e l'impatto dalla panchina di Gabbiadini non è certo determinante.

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Formazioni – Maurizio Sarri vuole la vittoria del sorpasso e si affida al tridente leggero: panchina per Gabbiadini, bocciato forse definitivamente, c'è ancora Mertens centravanti con Callejon e Insigne ai lati. Zielinski e Diawara preferiti ad Allan e Jorginho, Hamsik completa il centrocampo. In difesa è Chiriches a sostituire Albiol, senza il quale il Napoli ha subito 14 gol, al fianco di Koulibaly. Simone Inzaghi decide di tornare alla difesa a 3 per l'occasione, davanti a Marchetti tocca al terzetto Basta-Wallace-Radu, con Felipe Anderson e Lulic a tutta fascia. Torna Biglia titolare, davanti Keita confermato accanto a Immobile.

Che avvio – In un minuto, il primo, già due occasioni. Il rinvio sbagliato di Reina illumina il ruolo di Milinkovic-Savic, che gioca da trequartista proprio per sfruttare le sponde verso Keita e Immobile. Sulla ripartenza, Mertens testimonia subito una possibile vulnerabilità nell'uno contro uno sistematico per la difesa della Lazio, il mismatch con Wallace che sa di non reggere sullo scatto e tende a non uscire sull'uomo, a non lasciare spazio alle sue spalle. Difficoltà che in campo aperto, e con la difficoltà di ottenere un aiuto, un raddoppio, si fanno ancora più evidenti. Nell'uno contro uno il meccanismo è chiaro: sui tagli a uscire di Mertens, Wallace arretra invece di avanzare, e dà ancora più tempo e spazio al belga di girarsi e puntare la porta.

Felipe Anderson sbilancia la Lazio – Il Napoli crea le prime azioni da gol da sinistra, nella zona dove la presenza di Felipe Anderson sbilancia la fase difensiva biancoceleste. Anche Keita si abbassa molto in non possesso, diventa il primo schermo per contrastare le transizioni guidate da Diawara. Si muove molto, svaria sul centrodestra creando triangoli e superiorità numerica con Felipe Anderson che spesso sbatte nei recuperi di un ottimo Koulibaly.

Le zone di azione del primo tempo. Il Napoli fraseggia a centrocampo, la Lazio bene in verticale
Le zone di azione del primo tempo. Il Napoli fraseggia a centrocampo, la Lazio bene in verticale

Hamsik regista azzurro – Rispetto a Torino, è Hamsik la mente, la regia del Napoli (53 passaggi, 9 in meno di Zielinski e Diawara messi insieme, nel primo tempo). Diventa il vero vice-Jorginho,  aiuta il Napoli a gestire il possesso contro una Lazio che fa fatica negli scivolamenti con Lulic e Felipe Anderson che rimangono alti lasciando i tre dietro a contenere il tridente azzurro che non dà troppi punti di riferimento. Non può salire evidentemente Basta, con Mertens che spesso accompagna dalla parte di Insigne, resta bloccato Radu per contenere Callejon che si vede  poco nella prima mezz'ora.

Il coinvolgimento di Hamsik nel primo tempo
Il coinvolgimento di Hamsik nel primo tempo

Il primo tempo – L'assetto della Lazio, però, aiuta la rapida uscita del pallone dopo la riconquista del pallone, con i tre davanti che tendono ad avvicinarsi nel passaggio dell'azione da difensiva in offensiva, contando proprio sul coinvolgimento degli esterni o sull'appoggio senza palla di uno dei centrocampisti. In difesa, però, i biancocelesti soffrono fra le linee, alle spalle dei centrocampisti, proprio nella zona dove il Napoli costruisce il suo principale vantaggio competitivo. Non a caso il Napoli registra più del doppio di passaggi negli ultimi 30 metri e Hamsik è coinvolto in entrambe le combinazioni di passaggi più frequenti del primo tempo. Ma nonostante questo, la Lazio tira solo 3 volte meno degli azzurri nel primo tempo (4 conclusioni totali, 2 dall'interno dell'area).

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Vantaggio Hamsik – Il Napoli corre ma non tira abbastanza in relazione alla produzione, così le prime due grandi occasioni del secondo tempo arrivano da Immobile che si allarga verso sinistra e mette in crisi non solo Hysaj. Nella seconda chance, una fuga conclusa con un diagonale troppo stretto, manca il raddoppio di Chiriches che rincula sì ma è troppo preoccupato di evitare un peraltro inesistente pericolo alle sue spalle. Il terzino ex Empoli appare come l'anello debole del quartetto difensivo di un Napoli che reagisce col tiro a giro di Insigne, uno degli attaccanti che in Europa ha tentato più conclusioni senza aver ancora trovato il primo gol in campionato.

Keita, pari da record – Gol che arriva con l'inserimento centrale di Hamsik, spinto verso l'esterno da Wallace che invano ha sperato nel raddoppio di Basta. L'azione dimostra la difficoltà della Lazio che non abbassa un centrocampista davanti alla difesa, anche perché Biglia, alla prima da titolare dopo l'infortunio, non è al meglio. Ma il vantaggio dura pochissimo 87 secondi: è il pareggio più veloce di questo campionato.

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I cambi non incidono – Cambio di fronte e pareggio di Keita: al di là dell'errore di Reina, costa il movimento di Chiriches che sulla finta a rientrare si stacca e si accentra ma non riesce a chiudere una porzione di specchio della porta all'attaccante biancoceleste.

Come a Torino, Sarri toglie un Insigne buono solo a tratti (ma convocato da Ventura in nazionale) per Gabbiadini con Mertens che si sposta a sinistra. I suoi movimenti producono subito un filtrante appena lungo di Hamsik e un contatto in area giudicato regolare con Radu: il pubblico, che vorrebbe il rigore, rumoreggia. Il Napoli, però, produce poco. E Diawara, come contro la Juventus, dimostra buona personalità ma un'attitudine ancora insufficiente alla verticalizzazione e un ricorso eccessivo all'appoggio orizzontale verso il compagno più vicino.

I passaggi effettuati da Diawara
I passaggi effettuati da Diawara

A meno di un quarto d'ora dalla fine, Inzaghi passa a quattro dietro con l'ingresso di Patrick, quarto a destra, per Lulic. E il 4-3-3 rimane anche con l'ingresso di Djordjevic per Keita, con Immobile dirottato sull'esterno.

I passaggi dell'ottimo Keita
I passaggi dell'ottimo Keita

Il punteggio non cambia, la Lazio si conferma una squadra bella, coraggiosa, con una fisionomia chiara e la voglia di non snaturarsi. Nemmeno in casa delle grandi.

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