Il Napoli ha deciso lo stadio San Paolo sarà rizollato
Lo stadio San Paolo di Napoli sarà completamente rizollato. La decisione è stata presa dai partenopei e dall’agronomo della Lega, Giovanni Castelli. Dieci giorni fa gli azzurri al San Paolo hanno ospitato la Fiorentina. Il terreno di gioco era in pessime condizioni. A fine partita anche Mazzarri, dispiaciuto ed innervosito, chiese di risistemare il campo. Il giorno successivo Castelli e l’agronomo del Napoli si sono messi al lavoro. I due che puntavano sulla ricrescita naturale del terreno di gioco, hanno subito rifatto le aree di rigore. Ma il loro piano non ha dato i frutti sperati. Così la società di De Laurentiis ha deciso di rifare completamente il terreno di gioco del San Paolo. Non sarà facile chiudere l’opera in pochi giorni, considerato che domenica prossima gli azzurri ospiteranno il Parma di Donadoni. Il direttore dell’area marketing del Napoli, Alessandro Formisano ha spiegato perché è stata presa questa decisione:
Dalla riunione è emerso che la strategia intrapresa va nella direzione corretta, ma dobbiamo fare i conti con una estrema variabilità del clima nei prossimi giorni che potrebbe vanificarla. Abbiamo quindi deciso di procedere all’intera rizollatura: ne sentivamo l’obbligo per tutto quello che è accaduto. È chiaro che questo comporta un impegno economico maggiore e anche un più forte impiego di risorse umane. Anche perché il San Paolo dovrà ospitare tre gare nei prossimi dieci giorni, il 16 con il Parma, il 20 con l’Aik e il 26 con la Lazio, senza dimenticare l’allenamento degli svedesi del 19 che è equiparabile a una partita per lo stress al campo che sarebbe stato messo a dura prova.”
De Laurentiis ha deciso di fare le cose in grande. Il Napoli ha scelto il prato più costoso, alto quattro centimetri. Anche perché c’è bisogno di un manto erboso subito perfetto, perché gli azzurri giocheranno tre partite in casa nei prossimi dieci giorni. I 6500 metri quadrati di manto erboso arriveranno da Brescia. L’agronomo della Lega Castelli assicura che non ci saranno problemi, anche se i 25-30 operai, a turno, dovranno lavorare giorno notte per eliminare le zolle vecchie e porre sul campo quelle nuove.