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Il Napoli blinda Sarri ma è ora di vincere, non solo di essere belli

Il presidente accontenta il tecnico: adeguamento contrattuale e clausola risolutiva da 8 milioni che può sparire dall’accordo. Basterà puntare ancora solo sui giovani di talento per arrivare allo scudetto e non ricevere solo complimenti? Il presente, intanto, è rappresentato dai playoff per la Champions. Il futuro: “Ho ancora un lavoro da finire”.
A cura di Jvan Sica
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Come giudicare la stagione del Napoli? Ha espresso il miglior calcio d'Italia, a volte imbarazzante rispetto alle squadre medie e piccole poco attrezzate per quel che riguarda il gioco più che negli uomini.  Ha vinto fuori casa contro la Roma, l'Inter, il Milan, la Lazio. Mertens ha segnato 28 gol, Insigne 18, Callejon 14 e Hamsik 12. Ha conquistato 86 punti in classifica, 4 in più rispetto ai punti dello scorso anno. Detta così sembra una grande stagione ma non è bastata: si è classificato terzo rispetto al secondo posto dello scorso anno. Questo fa sì che dovrà conquistarsi la Champions League con uno spareggio agostano molto indigesto per preparazione anticipata e dubbi in fase di mercato. La difesa, nonostante un anno di rodaggio in più e gli innesti milionari di Maksimovic e Tonelli ha preso 7 gol in più dello scorso anno. Le due partite che avrebbero potuto aprire la strada ai trofei (serie A e Coppa Italia) sono sempre state in mano alla Juventus, anche grazie all’innesto del precedente centravanti del Napoli, Gonzalo Higuain.

Sarri verso l'adeguamento del contratto

Il futuro all’orizzonte è più interessante e insieme insidioso per il Napoli. Un futuro che purtroppo o per fortuna, dipende da quale prospettiva lo si vede, ha impresso una sola parola: Vincere. Si comincia dal consolidamento della posizione dell'allenatore suggellata con un aumento importante dell'ingaggio e, dal 2018, anche la clausola da 8 milioni che potrebbe essere tolta dal contratto. Il Napoli bello e travolgente non può più nascondersi dietro l’effetto che fa, per poi prendere 8 gol con i bianconeri in 4 partite e 6 contro il Real Madrid in due. Il passo successivo, il più difficile per Sarri e sopratutto per De Laurentiis è pensare di competere davvero contro queste squadre.

La strategia dei giovani, manca un campione affermato

De Laurentiis in questi anni ha attuato una strategia molto chiara: comprare giocatori fra i 21 e i 26 anni, migliorarli e farli maturare per poi venderli guadagnando una plusvalenza molto sostanziosa. La domanda è: vorrà cambiare strategia comprando sul mercato calciatori che possono far vincere il Napoli innestando esperienza, capacità e qualità tecniche superiori? Questi calciatori (è il caso di Dani Alves e Khedira presi dalla Juventus) migliorerebbero di molto la squadra ma costano molto e non sono vendibili poi creando plusvalenza.

L’altra domanda riguarda Sarri. È l’allenatore che – al di là della grande capacità di trarre il meglio dai propri calciatori (è il caso di Mertens e Insigne) – può presentare un piano tecnico di miglioramento concreto della squadra? Intorno a queste due domande gira l’orizzonte futuro del Napoli, che ha ben stampato quella parola di sette lettere che non si può più non considerare. Vincere, è arrivato il momento d'iniziare.

Il tecnico: "Ho ancora un lavoro da finire"

"Ho la sensazione adesso è di non aver finito al Napoli, ho ancora un lavoro da finire".Lo ha ammesso il tecnico che nel Salone d'Onore del Coni ha ritirato il premio Bearzot con il presidente del club Aurelio De Laurentiis. "Per il futuro non sono assolutamente preoccupato – ha aggiunto il massimo dirigente -. Mi sono beccato brutti manifesti quando avevo scelto Sarri, ora sono contento che ci sia un plauso totale per lui. Lavoreremo insieme e finché andremo d'accordo non credo ci sia bisogno di parlare della clausola rescissoria".

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