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Il mito di Lucio Dalla rivive ogni domenica sulle tribune del Dall’Ara

La musica, certo…ma anche, e soprattutto, il Bologna. Erano queste le passioni del compianto cantautore bolognese che, anche per questo campionato, continuerà ad essere “titolare” del suo storico posto in tribuna.
A cura di Alberto Pucci
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Fila 8, posto 19. Le coordinate sono sempre le stesse e pazienza se, da un anno e mezzo, il posto continua a rimanere desolatamente vuoto. Quella poltroncina "platino" era, ed è tuttora, riservata ad un tifoso speciale: uno che il platino (e l'oro) era solito riceverli dopo le migliaia di dischi venduti. Il binomio Lucio Dalla-Bologna, continua anche oggi a mesi di distanza dalla scomparsa del grande cantautore italiano. Tifosissimo da sempre dei colori rossoblu, Dalla aveva stretto un "patto" d'onore con i suoi amici più stretti: quelli che, ogni domenica, lo accompagnavano sulle tribune del Dall'Ara. Lo aveva fatto con Umberto Righi, il suo braccio destro da sempre, al quale aveva fatto promettere che, in caso di scomparsa di uno dei due, l'altro avrebbe dovuto rinnovare gli stessi posti in tribuna. Detto, fatto. L'amico di decine di "maledette domeniche", passate a tifare Marco Di Vaio (il suo grande idolo), non ci ha pensato due volte e, anche per questa stagione, ha rinnovato la tessera numero 165: quella con la quale Lucio Dalla entrò per l'ultima volta al Dall'Ara il 26 febbraio 2012, per assistere alla sconfitta del suo Bologna contro l'Udinese. "E' stato abbonato per più di trentanni – ha confidato Umberto Righi – e non amava veder perdere la sua squadra". Esattamente come quel 26 febbraio che, prima del fischio finale dell'arbitro, si alzò per uscire dallo stadio, smoccolando per quella pesante sconfitta. Se ne andò del tutto qualche giorno più tardi ma a Bologna, nella tribuna del suo stadio, è come se fosse ancora lì ad incitare Diamanti e compagni.

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