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Il mistero della squalifica di Balotelli e quel ‘cretino’ mai pronunciato

Entro il 16 aprile il Milan può presentare il proprio ricorso sulla squalifica a Balotelli. L’obiettivo è ridurre almeno a 1 giornata lo stop per permettere a SuperMario di giocare con la Juve. Ma sul referto di Doveri, oltre alla frase sotto accusa, compare anche un ingiurioso “cretino”, che complica il tutto.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Milan giustamente ci proverà, perchè stando ai fatti raccontati in via Turati da parte di SuperMario Balotelli, tre giornate di squalifica sono troppe. E ingiuste. Va bene la frase irriguardosa rivolta a fine partita a Doveri, assistente dell'arbitro, che l'attaccante rossonero non ha mai negato di aver pronunciato (anche perchè ripresa dalle televisioni), ma oltre a quello sfogo non sarebbe successo nient'altro. Così, appoggiando la tesi di Balotelli, il club rossonero si è già mosso per vie legali per redarre il ricorso che dovrà presentare entro e non oltre la data ultima del 16 aprile.  Ma non sarà facile.

Dall'ingiuria alla mancanza di rispetto – "Cretino". Eccola la parola di 7 lettere che ha costretto, ad oggi, Mario Balotelli ad una squalifica per tre giornate. Non tre turni qualsiasi, ma uno stop che non lo farà scendere in campo contro il Napoli e la Juventus, due match delicati per il proseguo della cavalcata verso la Champions da parte del Milan. Troppo, anche per una squadra  che ha già dimostrato di non essere Balotelli-dipendente, ma che non vuole fallire i match-clou di fine campionato che potrebbero essere determinanti. Così, la società rossonera ha preparato subito ricorso perchè a quanto sembra, Balotelli nel fine gara di Firenze avrebbe detto (quasi) di tutto all'assistente Doveri, ma senza apostrofarlo con quella parola ingiuriosa. Ma il difficile è dimostrare la buona fede di SuperMario anche se l'avvocato del Milan, Cantamessa, si è già mosso acquisendo testimonianze circostanziate. C'è Viviano, ci sono i giornalisti a bordocampo di Sky e altre persone, tra assistenti e dirigenti che sembrerebbero confermare la tesi di Balotelli: nessun ‘cretino' a Doveri ma semplicemente un ‘cazzo guardi' ripetuto per tre volte. Non proprio una frase oxfordiana ma nemmeno quelle "ingiurie" che hanno portato il Giudice Sportivo Tosel a squalificare da regolamento l'attaccante del Milan.

I testimoni: ha ragione Mario – Senza quel ‘cretino', crolla la motivazione di squalifica e quindi Balotelli verrebbe riabilitato. Ma il problema c'è e rimane. Grave: sul referto di Doveri c'è oltre a quelle parole maleducate, quella parola ingiuriosa che lui dice di aver sentito dal giocatore. Carta canta, si direbbe e al Milan adesso non resta che creare un castello contro accusatorio per far crollare la tesi dell'assistente. Balotelli ha già confermato la propria tesi di innocenza all'avvocato sociale Cantamessa che ha subito contattato il portiere della Fiorentina, Viviano. Anche lui ha detto di non aver sentito la parola incriminata. Così come alcuni cronisti di Sky e delle televisioni a bordo campo che hanno assistito ai concitati momenti finali di Fiorentina-Milan. Così, oltre al fatto di aver già presentato varia giurisprudenza attorno alla frase ‘cazzo guardi?' per cui, da alcune sentenze della Cassazione sarebbe indicata come semplice improprerio senza fini ingiuriosi, adesso c'è da dimostrare che Balotelli non ha insultato Doveri. Come potrà farlo non si sa, il referto c'è e di conseguenza Tosel ha stilato la squalifica. Forse bisognerebbe sentire anche Doveri che potrebbe considerare l'idea di aver sbagliato in quel frangente, ritrattando ciò che ha messo a verbale. Ma siamo in Italia e si sa: gli arbitri fischiano e sbagliano. Ma non parlano…

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