Il miracolo poi l’oblio, quattro piccoli club di provincia entrati nella storia in B
Definite come favole, hanno toccato con mano il sogno di vivere, o sfiorare per un anno, l’approdo almeno nella serie cadetta. Sono le squadre meteore del calcio italiano che sono state protagoniste di una sola stagione in Serie B senza però lasciare il segno. Retrocesse subito e nella peggiore delle ipotesi, fallite l’anno successivo. Queste alcuni dei club che hanno vissuto questa particolare esperienza.
Il Castel di Sangro, una B per cinquemila anime
Uno dei club più simpatici degli Anni 90 ad approdare per la prima volta nel calcio professionistico, fu il Castel di Sangro. La società giallorossa, divenne celebre nel 1996 quando, dopo una scalata cominciata dai campionati regionali, arrivò a conquistare la promozione in Serie B realizzando un vero e proprio “miracolo sportivo”. La città, negli Anni Novanta contava circa 5.500 abitanti, era il più piccolo centro d'Italia ad aver mai partecipato alla serie cadetta. Una categoria che i giallorossi provarono a tenersi stretta disputando ben due campionati consecutivi (1996-1997 e 1997-1998) prima di retrocedere e scomparire. Oggi gioca nel campionato di Seconda Categoria.
La matricola Portogruaro
Storica fu la promozione in B dei granata del Portogruaro. Il club, fondato nel 1919, nel 1990 si fuse con il Summaga Calcio cambiando denominazione in Calcio Portogruaro-Summaga. Vinse il girone B di Prima Divisione nel 2009-2010, e conquistò il diritto a partecipare per la prima volta nella sua storia al campionato di Serie B. Una squadra però che non aveva una stadio omologato per la serie cadetta (le gara in casa si giocavano al “Friuli” di Udine) e che già prima dell’inizio del campionato cambiò il tecnico, Eugenio Corini, sostituito da Viviani. La prima vittoria storica avvenne “in casa” nel derby contro il Cittadella. La squadra in cui militavano anche gli ex Napoli Amodio e Pià, allenata nelle ultime giornate da Andrea Agostinelli, non riuscì ad evitare la retrocessione. Oggi milita nel campionato di Promozione veneta.
Alzano Virescit all'ombra della ‘dea' Atalanta
Oggi è nota come Virtus Bergamo e milita nel campionato di Serie D. Ma la squadra lombarda fece storia ai tempi in cui si chiamava ancora Alzano Virescit. I bianconeri, nel 1998/1999, furono promossi in Serie B. Una stagione sfortunata poiché, nonostante un ottimo girone di andata, retrocessero in C1 rimanendo però ancorati per altri due anni nella “terza serie”. Si arrese definitivamente quando retrocesse nel 2003 in C2 e, a causa di problemi finanziari, rinunciò all'iscrizione perdendo la possibilità di partecipare al campionato inferiore durante la stagione successiva.
Gallipoli, sogno spezzato dalla crisi economica
L'euforia per la storica promozione in Serie B, avvenuta nel 2008/2009, fu subito spenta dalle prime avvisaglie di crisi che segnarono l'estate del Gallipoli. Fra questione stadio e la volontà del presidente Barba di cercare qualcuno che lo affiancasse nella gestione societaria, si riuscì a capire fin da subito che tipo di campionato avrebbe affrontato il club. In una squadra che poteva contare su calciatori come Di Gennaro, Mounard, Russo e Ginestra, il Gallipoli retrocesse senza lasciare grande traccia di sé. Oggi, dopo essere ripartito più volte, fra fallimenti e ripescaggio, nei dilettanti, la squadra salentina milita nel girone unico d’Eccellenza pugliese. Un vero peccato per una piazza che avrebbe potuto dire e fare molto di più nel calcio professionistico, ma che forse fu abbandonata anche dalle stesse istituzioni.