Il Milan fa 0-0 con il Torino e ‘San Siro’ fischia Kalinic
Dare seguito al roboante 5-1 in Europa League contro l’Austria Vienna e quindi ripetersi anche in campionato dopo il ko di Napoli. Il Milan è ripartito da ‘San Siro’ che contro il Torino ha accolto fin da subito con un boato i rossoneri scesi in campo contro i granata. Il match fra gli uomini di Montella e il Toro di Mihajlovic è terminato con il punteggio di 0-0. Un match che ha visto subito un Milan propositivo fin dai primi minuti con il rientrante Suso e Kalinic in attacco insieme ad Andrè Silva.
- Il movimento delle punte nell’inedito 4-4-2 o 4-3-3 di Montella
- Granata in difficoltà soprattutto a centrocampo
- Una gara giocata interamente sui due centrali del Torino
- Il Milan non segna in campionato dal match contro la Spal
- Mancano troppo i gol delle punte del Milan
- I migliori nel match di 'San Siro'
- I flop della gara
Spunti tattici importanti emersi da ambedue le parti, con il Torino che ancora una volta a ‘San Siro’ ha fatto la voce grossa dopo il pari strappato all’Inter qualche settimana fa. Il tecnico serbo ha puntato nuovamente su un Belotti ancora da ritrovare e sull’imprevedibilità di Ljajic e l’ex Niang, che però non sono mai stati pericolosi dalle parti di Donnarumma. Ma andiamo a vedere, nello specifico, 5 aspetti che hanno caratterizzato questa gara evidenziando anche i top e i flop visti in campo a ‘San Siro’.
Il movimento delle punte nell’inedito 4-4-2 o 4-3-3 di Montella
L’infortunio di Borini in mattinata ha costretto Montella a ridisegnare nuovamente il suo Milan già rimaneggiato dalle assenze a destra di Calabria, Conti e Abate. E allora per sostituire l’ex Liverpool, il tecnico rossonero ha deciso di schierare Suso lungo l’out destro con Andrè Silva al fianco di Kalinic in attacco in un inedito 4-4-2 che spesso si è trasformato in 4-3-3.
Cosa è cambiato? Interessante sono stati i tanti movimenti a tagliare all’intero dell’area di rigore da parte dello stesso spagnolo, chiamato ad accentrarsi con il suo pericoloso sinistro, e di Bonaventura che è stato, se vogliamo, il collante fra centrocampo e attacco. Una soluzione che non è stata così negativa e che sicuramente potrebbe essere riproposta da Montella anche per le prossime giornate e che metterebbe a tacere le tante voci che volevano lo stesso Andrè Silva titolare insieme a Suso e Kalinic.
Granata in difficoltà soprattutto a centrocampo
Il Torino sceso in campo a ‘San Siro’ contro il Milan, è sembrato più timido rispetto a quello visto l’ultima volta a Milano contro l’Inter. Meno propositivo e spesso lento nella costruzione della manovra con le mezzali granata troppo spesso in difficoltà nel riuscire a creare un collegamento forte con i tre d’attacco. Il problema principale è stato rappresentato soprattutto dalla posizione di Kessie, bravo ad andare a pressare subito sui portatori di palla granata per chiudere sul nascere l’inizio dell’azione degli uomini di Mihajlovic.
Una difficoltà da poter colmare solo con l’avvicinamento di una punta, solitamente Belotti, che andava a prendersi palla fino a centrocampo, ma sempre con l’attenta marcatura di Bonucci. Niang e Ljajic, soprattutto nella prima frazione, hanno giocato praticamente per sé, quasi isolati dal resto della squadra. Sono solo alcuni dei punti sui cui Mihajlovic dovrà lavorare per trovare soluzioni alternative alla manovra di un Toro ormai troppo spesso vittima della condizione fisica di Belotti che a questo punto sembra essere davvero determinante per l’esito delle partite dei granata.
Una gara giocata interamente sui due centrali del Torino
Interessante, tanto, anzi davvero sorprendente se vogliamo il Milan visto contro il Torino. Montella, con i continui consigli dati a bordo campo a Suso, ha fatto capire subito come avrebbe voluto improntare la partita. Allo spagnolo è stato infatti chiesto di stare sempre largo, dare una mano a Zapata in copertura, ed essere pronto ad inserirsi tagliando al centro dell’area di rigore.
Ma soprattutto, la posizione dell’ex Liverpool, era importante per far allargare Ansaldi che inconsapevolmente lasciava i due centrali del Torino soli contro le due punte del Milan. Una soluzione importante che accadeva puntualmente anche dall’altra parte con R.Rodriguez e Bonaventura che si alternavano spesso a svolgere questo particolare lavoro. Anche se più volte nell’uno contro uno, Kalinic e Andrè Silva hanno fatto fatica contro Burdisso e N’Koulou.
Il Milan non segna in campionato dal match contro la Spal
Lo 0-0 contro il Torino mette ancora una volta in evidenza i tanti limiti di questa squadra che trova tante difficoltà soprattutto nel sapere gestire la manovra d’attacco. Difficoltà che ad oggi mostrano un numero incredibile di occasioni sprecate e soprattutto di gol non realizzati. Incredibilmente, pensate che il gol in campionato del Milan a ‘San Siro’ manca addirittura dal match giocato contro la Spal dello scorso 20 settembre.
Praticamente più di 2 mesi senza andare in gol in casa. Un record negativo che dovrà far pensare molto a Montella su quale sia il reale problema di questa squadra che costruisce anche tanto durante tutta la gara ma che poi risulta essere poco cinica in fase di realizzazione.
Mancano troppo i gol delle punte del Milan
Kalinic, Andrè Silva e Cutrone. Queste sono le punte a disposizione di Montella nell’attacco del Milan, senza considerare Suso e Borini. Di questi, l’attaccante scelto come titolare al centro del reparto offensivo rossonero è stato proprio l’ex Fiorentina. Il croato però, oltre ad avere tanti pregi: corre, si sacrifica e va incontro alla palla, ha una grande pecca mostrata in campionato, ovvero quella di non fare gol.
Per lui la rete manca dal match giocato contro il Chievo al ‘Bentegodi’ arrivata lo scorso 25 ottobre, praticamente più di un mese fa, così, se vogliamo, la marcatura a ‘San Siro’ manca dalla doppietta contro l’Udinese che risale addirittura al 17 settembre.
Come se non bastasse, Montella non ha mai rinunciato a lui lasciando in panca proprio Andrè Silva e Cutrone, bomber assoluti in Europa League ma fermi, il primo a quota 0 in Serie A, il secondo a 2, entrambi realizzati nelle prime due gare contro Crotone e Cagliari.
I migliori nel match di ‘San Siro'
Kessie è stato l’anima del centrocampo
Spesso, nel corso di questa stagione, a Franck Kessie sono state contestate le sue prestazioni messe in mostra durante questi primi 3 mesi di campionato, spesso altalenanti e capace anche di condizionare le gare dei rossoneri. Quest’oggi però, l’ex centrocampista dell’Atalanta è stato capace di dare equilibrio ad un reparto che ha visto in lui una diga insuperabile capace di arginare sul nascere i tentativi di costruzione del gioco da parte dei vari Baselli e Rincon.
Un vero cannibale che se fosse costante in ogni partita, sarebbe il calciatore perfetto per questo Milan che ha disperato bisogno di un calciatore capace di spostare l’inerzia di un’azione tramutandola subito da difensiva in offensiva.
Buona la gara di N’Koulou
Non voleva assolutamente sfigurare in questa partita e infatti non l’ha fatto. Ci teneva infatti N’Koulou a fare bela figura a ‘San Siro’. Il camerunense è stato bravo soprattutto nel riuscire a tenere a bada un calciatore imprevedibile come Kalinic che nonostante qualche guizzo pericoloso, non è mai riuscito realmente a sfondare al centro del muro difensivo costruito dai due centrali granata. Anzi, N’Koulou spesso è stato bravo anche a prendersi la responsabilità di costruire l’azione partendo dalla difesa, giocate che però non sono mai state sfruttate al meglio dall’attacco del Toro, con Belotti in primis, affaticato e poco aiutato da Ljajic e Niang, praticamente invisibili in questa gara.
Montolivo si è nuovamente ripreso il Milan
Non ce ne voglia Biglia o la società rossonera che aveva acquistato l’argentino per dare al centrocampo del Milan un’identità ben precisa con le intuizioni tecniche e tattiche dell’ex Lazio, ma le gare che stiamo vedendo giocare da Montolivo in campionato, sono a dir poco perfette. Al posto dell’argentino, più volte acciaccato o anche tenuto in panchina per scelta tecnica, l’ex centrocampista della Fiorentina, anche contro il Torino, si è fatto rispettare.
Sempre preciso nella gestione della palla, ha avuto il merito di mettere ordine in un reparto che ha visto più volte Kessie muoversi come una pallina pazza fra difesa e attacco. Montolivo ha mantenuto la posizione dando respiro alla manovra rossonera facilitando anche il lavoro di posizionamento degli attaccanti del Milan. Assolutamente un calciatore ritrovato.
I flop della gara
Niang e Ljajic da dimenticare
Un ex della gara, neanche tanto rimpianto dai tifosi rossoneri. Già, perchè insieme a Ljajic, la gara di Niang e dell’esterno d’attacco serbo, è stata a dir poco disastrosa. Non tanto per qualche giocata sbagliata di troppo o eventuali sbavature decisive, quanto piuttosto al fatto di non essere mai entrati in partita, sempre fuori dalla manovra dell’azione granata e costantemente innamorati della palla poi prontamente persa dopo un contrasto con i difensori rossoneri. Ci si aspettava sicuramente di più da entrambi scelti titolari al posto addirittura di Iago Falque, il miglior marcatore stagionale del Torino.
Partita opaca per Bonaventura
Ci si aspettava sicuramente molto di più da Jack Bonaventura che aveva il compito di tagliare da sinistra verso destra e dare una mano all’attacco del Milan e mettere soprattutto in condizione Kalinic e Andrè Silva di trovarsi davanti alla porta di Sirigu.
Non è accaduto nulla di tutto ciò nonostante un primo tempo accettabile da parte dell’ex Atalanta. Una partita storta nonostante un inizio di campionato comunque buono. Nel momento della sostituzione, stizzito, Bonaventura non ha neanche voluto dare la mano a Montella. Sicuramente da analizzare anche il suo momento negativo attuale.
Belotti e Kalinic: solo tanto lavoro ma zero gol
Fischiato da tutto il pubblico di ‘San Siro’ soprattutto dopo che i 52.000 tifosi rossoneri hanno visto Nikola Kalinic sbagliare almeno due palle nitide da solo davanti alla porta difesa da Sirigu. Certo, l’ex attaccante della Fiorentina, con tanta buona volontà cerca sempre di fare un lavoro sporco che forse non gli compete e che lo costringe, inevitabilmente, ad arrivare sotto la porta avversaria poco lucido e spesso troppo frettoloso a cercare la conclusione. Un momento sicuramente negativo che forse meriterebbe qualche riflessione in più da parte di Montella sulle reali gerarchie attuate nell’attacco rossonero.
Non va di sicuro meglio a Belotti che contro il Milan si è visto solo nel finale con un colpo di testa che però ha trovato la pronta opposizione di Donnarumma che ha praticamente salvato il risultato. Oltre a questo però, c’è da dire che il ‘Gallo’, oltre alla sua condizione fisica precaria, contro il Milan è stato messo in difficoltà anche dai suoi stessi compagni di reparto, praticamente mai visti in campo e capaci di non aiutare mai il #numero9 dei granata.