Il ‘Messi d’Oriente’ alla corte di Pecchia. 5 curiosità su Lee Seung-Woo
Continua il nostro viaggio fra le giovani promesse del calcio. Sempre spulciando all’interno dei vivai e fra le rose delle squadre di Serie A, oggi vi parleremo del talento di Lee Seung-Woo. Classe 1998, attaccante sudcoreano di proprietà del Barcellona, è considerato una vera stella, un predestinato dal club catalano. Nel corso dell’ultimo mercato estivo è passato in prestito all’Hellas Verona di mister Pecchia che avrà così modo di poterne ammirare le qualità e le immense doti tecniche.
Quando il Barcellona lo notò in un torneo in Sudafrica nel 2011 ne rimase abbagliato e lo tesserò subito con i blaugrana. Un trasferimento che però fece insospettire la FIFA che ritenne irregolare quell’operazione che aveva violato l’articolo 19. Quest’anno in Italia la sua grande occasione per mostrare al mondo intero di cosa è capace. Vediamo dunque chi è 5 curiosità legate alla nuova stella del calcio sudcoreano pronto a far impazzire il “Bentegodi”.
L’erede di Messi viene da Oriente
Con il Barcellona è stato amore a prima vista. Lee Seung-Woo infatti catturò l’attenzione degli osservatori blaugrana durante l'edizione 2011 della Danone Cup, il torneo internazionale dedicato ai bambini tra i 10 e i 12 anni, che si disputava a Johannesburg. Il talento scese in campo con una rappresentativa della Sud Corea mettendo in mostra una grande qualità tecnica inducendo quindi i catalani a bloccarlo immediatamente per poi portarlo a Barcellona, nella foresteria della Masia (il settore giovanile blaugrana).
Qui venne ben presto soprannominato “il nuovo Messi” tanto impressionò gli addetti ai lavori che trovavano delle somiglianze fisiche e tecniche con il fenomeno argentino: anche lui attaccante dal fisico esile ma dotato di grande agilità e proprio come la Pulce fa del dribbling ubriacante la sua arma migliore. Nei primi due anni nella Juvanil B Lee confermò le attese realizzando valanghe di gol e attirandosi l'attenzione degli altri top club europei. A 16 anni passò alla Juvanil A e gli vennero proposti due contratti: uno, valido fino al compimento del 18° anno, con clausola rescissoria da 3 milioni e l’altro da professionista, che entrò poi in vigore il 1° gennaio 2016, in cui la clausola saliva a 12 milioni di euro.
L’inchiesta sui trasferimenti irregolari nasce da Lee
Il trasferimento di Lee Seung-Woo fu quello che diede il via all’inchiesta della Fifa che costò poi al Barcellona il blocco del mercato per due sessioni come sanzione imposta dalla Commissione disciplinare che aveva riscontrato molte irregolarità nelle operazioni blaugrana legate proprio a 10 trasferimenti di giocatori minorenni. Infatti, quando il giocatore passò alla Juvanil A ricevette offerte da numerosi club europei con il Chelsea davanti a tutti pronto a quadruplicare l’importo offerto dai catalani.
Il Barcellona per convincere la famiglia Seung-Woo ne finanziò il trasferimento in Spagna, trovò un lavoro al padre e ingaggiò nella Masia anche il fratello minore. Fu proprio da questo tesseramento che cominciò l'inchiesta che dimostrò come il Barcellona infranse le regole sul trasferimento di calciatori minorenni.
Valore di mercato in ascesa: 200 mila euro
Pur essendo arrivato al Bentegodi per 1 milione di euro, con peraltro la possibilità per il Barça di poter riacquistare il talento classe ’98, il calciatore sudcoreano possiede un valore di mercato non ancora troppo alto, anzi. Ad oggi, infatti, il numero #21 gialloblù viene valutato, il riferimento è al portale specializzato Transfermarkt.it, circa 200mila euro.
Una somma che potrebbe anche essere rispondente alle buone qualità attuali del ragazzo ma che, ne siamo certi, nel Verona orfano di un calciatore che possa spaccare le difese avversarie, con lo spazio giusto, potrebbe dimostrare di valere molto ma molto di più.
Caratteristiche tecniche, dribbling e visione di gioco
Se ti definiscono il “Messi” coreano, almeno in termini di caratteristiche tecniche, qualcosa vuol dire. E sì perché pur di piede destro rispetto al fenomeno argentino, il sudcoreano, con i dovuti distinguo, ricorda la Pulce azulgrana.
Baricentro basso, rapidità laterale, classe, facilità di dribbling ma anche buon tiro con la voglia spesso di partire da sinistra per poi convergere verso il centro, rappresentano qualità importanti per un ragazzo che guarda al suo illustre idolo con la speranza, tutt’altro che lontana dalla realtà, di poterlo quantomeno avvicinare. Adesso però, prima dei sogni o dei voli pindarici, testa al Bentegodi, ci sono un Pecchia ed una salvezza da conquistare.
Il suo passaggio a Verona
Il colpo il Verona l’ha fatto davvero. I gialloblu sono riusciti a battere la concorrenza della Dinamo Zagabria, un club che in quanto a giovani ha sempre avuto un occhio competente, come dimostrato dagli arrivi nella scorsa sessione estiva di calciomercato di Marko Rog e Marko Pjaca, rispettivamente al Napoli e alla Juventus. Inizialmente, la destinazione sembrava poter essere la Germania, prima dell’accelerata dell’Hellas Verona che ha superato al fotofinish la Dinamo Zagabria, a poche ore dalla chiusura della finestra di mercato. Con Lee, aumenterà lo storico dei giocatori coreani passati per la Serie A.
Tutti gli appassionati ricorderanno Ahn, l’attaccante del Perugia che ai Mondiali di Corea e Giappone nel 2002 eliminò l’Italia in una delle sfide più controverse della storia del calcio. Tuttavia, le ultime notizie riguardano giocatori della confinante Corea del Nord. Su tutti, il giovane Han di proprietà del Cagliari, che ha trovato nello scorso campionato anche la sua prima rete italiana e che oggi è passato in prestito al Perugia, squadra e pubblico già conquistati a suon di gol in sole poche giornate del campionato di Serie B.