Il Leyton perde e i calciatori finiscono come detenuti in regime di semilibertà

La squadra perde e il presidente li rinchiude tutti in albergo, quasi fossero detenuti in regime di semilibertà. E' successo in Inghilterra, protagonisti della vicenda sono i calciatori del Leyton Orient (club della League Two, la quarta serie del calcio d'Oltremanica) e il patron italiano, Francesco Becchetti, come racconta il Daily Mail. La sconfitta rimediata nell'ultimo turno di campionato (3-1) ha fatto scattare il campanello d'allarme e così, durante il viaggio di ritorno, alla squadra è stata comunicata la decisione assunta dalla dirigenza. Diciotto calciatori, i 6 membri dello staff tecnico e il team manager sono tutti rintanati (almeno fino al prossimo riscatto in campionato) nelle stanze dell'hotel: un soggiorno obbligato da 100 sterline a notte (circa 143 euro) con pochissime concessioni, qualche ora di permesso per stare vicino alle famiglie e nulla più. Per il resto, si mangia e dorme in albergo. Con un conto da 30 mila euro circa da saldare per una settimana di reclusione: tanto costa al patron questo provvedimento considerate tutte le spese.
E' lì, facendo da spola tra la hall e il campo d'allenamento non molto distante, che i calciatori dovranno vivere almeno fino a quando non riusciranno a invertire la tendenza. Eppure l'avvio di stagione era stato incoraggiante grazie alle cinque vittorie di fila conquistate ma il prosieguo del torneo non è stato altrettanto roseo tanto da vincere una solo match negli ultimi dodici incontri disputati. Un crollo verticale al quale il club ha pensato di porre rimedio con il ritiro obbligato, un modo per provare a serrare i ranghi e ritrovare compattezza.
I guai giudiziari di Becchetti. L'imprenditore italiano ha acquisto il Leyton Orient a luglio dell'anno scorso e di recente è finito sotto la lente della magistratura albanese (Becchetti è anche fondatore di Agon Channel, tv con sede a Tirana) con le accuse di frode e riciclaggio di denaro. Accuse dalle quali Becchetti s'è sempre difeso negando ogni addebito.