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Il Leicester affonda, Ranieri: “Colpa mia, formazione sbagliata”

Tre sberle col Southampton, 2° ko di fila, 21 punti in 22 giornate e zona retrocessione vicinissima: è finito il sogno delle Foxes in bilico tra paradiso (la Champions) e l’inferno (la lotta salvezza).
A cura di Maurizio De Santis
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Cinque punti sopra la zona retrocessione. Trend di rendimento a singhiozzo e classifica durissima per il Leicester di Ranieri. I fasti della cavalcata verso il titolo in Premier sembrano lontani anni luce. Così come la gioia della qualificazione agli ottavi di finale di Champions è stata spazzata via dalla realtà di un campionato amaro per le Foxes.

Il trend negativo. La sconfitta contro il Southampton (3-0) aggiunge zavorra alle ambizioni di rimonta e acuisce la crisi di risultati: 21 punti in 22 giornate, secondo stop consecutivo (dopo il 3-0 contro il Chelsea), attacco che non segna da 3 gare sono le statistiche che fotografano in maniera impietosa le difficoltà di un gruppo in affanno e invischiato nella zona calda, in lotta per una salvezza che a inizio stagione sembrava tranquilla.

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Disfatta col Southampton. E invece i ‘Saints', a secco di vittorie da quattro partite, ci hanno messo poco a mandare in tilt il Leicester: vantaggio al 26′ firmato Ward-Prowse, raddoppio al 39′ di Rodriguez. Uno-due micidiale, che lascia stordita la squadra di Ranieri. Non c'è Mahrez – impegnato in Coppa d'Africa – ma non basta a giustificare l'incapacità di affondare il colpo, far gioco e azioni da gol. Il pomeriggio negativo si trasforma in disfatta poco dopo: prima con l'autogol di Morgan (per fortuna, annullato per fuorigioco) e poi con la rete di Talic che fa 3-0 su rigore e cala la saracinesca sul match.

Ranieri non cerca attenuanti e fa autocritica. "Giocare col centrocampo a rombo è stato un errore. Forse ho sbagliato formazione… contro il Chelsea ho sbagliato a schierare una difesa a tre e ho sbagliato oggi a giocare così. I ragazzi hanno familiarità con il 4-4-1-1, è meglio non cambiare. In ogni caso – ha aggiunto il manager italiano – non sono queste motivazioni sufficienti. La verità è che loro hanno giocato meglio e per questo hanno vinto".

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