Il Kazakistan vuole Gattuso alla guida della Nazionale

Potrebbe essere destinata a durare una sola stagione l’avventura di Gennaro Gattuso sulla panchina del Pisa. L’ex centrocampista campione del mondo potrebbe finire addirittura in Kazakistan a ricoprire il ruolo di Commissario tecnico della Nazionale. L’indiscrezione arriva da “La Gazzetta dello Sport” che ha riportato le parole di una fonte definita “importante” che ha preferito mantenere l’anonimato: “Per il suo carattere, la sua storia, è adatto al nostro scopo. Lui è un uomo che ama le sfide, è un lottatore e noi abbiamo bisogno di un c.t. con una gran voglia di fare e che voglia essere un leader. Starà con noi per molto tempo e vivrà tutte le nostre realtà, perché avrà modo di conoscere i nostri club, andare alle radici del nostro calcio. Ci ha fatto piacere parlare con lui".

Contatti dunque ben avviati con l’allenatore che con il Pisa occupa il secondo posto nel Girone B di Lega Pro. Ecco perché la scelta è ricaduta proprio su Ringhio: "Nel nostro Paese il livello della Nazionale non è elevato, o meglio diciamo che non è all’altezza che vorremmo, mentre il tasso tecnico nel campionato di club sta migliorando, quindi abbiamo bisogno di un intervento mirato”. L’accordo sempre secondo la fonte, è cosa praticamente fatta anche se sarà concretizzato solo al termine della stagione, per correttezza nei confronti del Pisa: “Gattuso deve prima finire il campionato con il Pisa, è un uomo corretto. Definiremo l’accordo a fine stagione. E siamo sicuri che ci sarà soddisfazioni da entrambe le parti”

Una sfida intrigante dunque per l’ex mister di Palermo, Sion e OFI Creta che potrebbe prendere le redini di una Nazionale che occupa il 116° posto nel ranking FIFA e che spera di contare su Gattuso per le qualificazioni ai Mondiali 2018. Il Kazakistan è infatti inserito nel Gruppo E con Romania, Danimarca, Polonia, Montenegro e Armenia. D’altronde proprio ieri è stato lo stesso Gattuso ad aprire ad un addio al Pisa a fine stagione rivelando: "Il progetto è cambiato rispetto a quando sono arrivato sono entrate persone con idee diverse dalla mie, incentrate su un progetto giovanile particolare come quello del Football College. Non c’è più quell’ambiente familiare che si era creato quando c’era solo Lucchesi".