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Il gol più bello di CR7: aiuta il piccolo Haidar a raggiungere i parenti a Londra

Il campione portoghese, che aveva già incontrato il bambino rimasto orfano nel 2015, si è messo in moto per aiutarlo a raggiungere gli zii in Inghilterra.
A cura di Alberto Pucci
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E' un campione conosciuto in tutto il mondo e, insieme a pochi altri suoi colleghi, ha la fortuna di avere tifosi in ogni angolo della terra. Tra i tanti, Cristiano Ronaldo ne ha uno davvero speciale. Haidar Mustafa è un bambino siriano di solo quattro anni con una triste storia da raccontare. I suoi genitori sono infatti rimasti uccisi a Beirut nel dicembre 2015. Una tragedia che ha coinvolto anche CR7, che aveva già incontrato il piccolo subito dopo l'attacco terroristico dell'Isis. Come riportato dal "Sun", il portoghese sta ora aiutando Haidar a raggiungere i suoi parenti in Inghilterra. A Londra, infatti, vive lo zio che, grazie anche all'appoggio della stella del Real Madrid, sta facendo di tutto per accelerare il suo arrivo nel Regno Unito. Il tabloid britannico, ha inoltre rivelato di un messaggio del portoghese allo sfortunato ragazzino siriano: "Sono felice di sapere che stai bene. Ti auguro tutto il meglio per il tuo futuro. Continua a seguire i tuoi sogni e lavora per farli diventare realtà".

Il precedente di Leo Messi

Dopo l'attentato in cui hanno perso la vita i genitori, Haidar era stato fotografato in ospedale con la maglia di Cristiano Ronaldo. Uno scatto che aveva colpito anche lo stesso giocatore del Real Madrid: protagonista dell'incontro con lo sfortunato orfano siriano avvenuto nel novembre del 2015 in Spagna. Riconosciuto come uno dei campioni del calcio più sensibili verso chi è meno fortunato, il portoghese ha recentemente dichiarato: "Mio padre mi ha sempre insegnato che quando si aiutano gli altri, Dio saprà essere sempre riconoscente. E questo è ciò che è realmente accaduto a me". Fortunatamente, CR7 non è l'unico campione sensibile di fronte a tali disgrazie. Il suo rivale in Spagna, Leo Messi, fece la stessa cosa nel dicembre scorso quando incontrò Murtaza Ahmadi: il bambino afghano che aveva commosso il mondo, indossando una busta di plastica camuffata da maglia numero 10 dell'Argentina.

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