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Il giorno dei campioni: Cristiano Ronaldo, Neymar e Tevez uniti dalle stelle

Sono nati tutti lo stesso giorno, il 5 febbraio. Scopriamo aneddoti e curiosità sui tre campioni che hanno scritto la storia del calcio contemporaneo. I record di CR7, il trasferimento monstre di Tevez in Cina, i numeri da Joker di ‘o ney’. Coincidenze: Con Cesare Maldini e Gheorghe Hagi, pure loro nati il 5 febbraio, si potrebbe mettere su una squadra ideale di futsal niente male.
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Tre assi di un colore solo. Per un giorno speciale, tra zodiaco e genetica. Cristiano Ronaldo, Neymar e Tevez uniti dal caso e dalla storia. Nati tutti il 5 febbraio, la giornata del trionfo della genialità e del talento, del calcio come riscossa, come disegno di un futuro possibile, Senza limiti e confini, verso la felicità che sarà anche nel volto dei bambini con un pallone ma passa anche per gli 88 milioni che hanno fatto di CR7 lo sportivo più pagato del 2016 secondo Forbes, davanti a Messi.

Pelè però è sicuro. "Neymar – ha sostenuto l'ex numero 10 brasiliano – è più forte tecnicamente di Ronaldo. L'unico suo limite è il colpo di testa. Tecnicamente Neymar è più forte, mentre Ronaldo è più forte nel colpo di testa. Non si vede mai Neymar far goal di testa, è questo è un dato di fatto". Così, mentre Tevez fa sognare la Cina e interrogare sul futuro del calcio in Europa, fra TPO, TPI e interediari di vario genere, Neymar conquista la rete a suon di emoticon personalizzate.

Birthday team

Con il compianto Cesare Maldini (immaginato in campo come difensore arcigno e d'esperienza) e Gheorghe Hagi, pure loro nati il 5 febbraio, si potrebbe mettere su una squadra ideale di futsal niente male. E non sarebbe l'unico caso. Il “team 14 febbraio” vedrebbe Bacary Sagna, Angel Di Maria, Christian Eriksen, Edinson Cavani, e Kevin Keegan. Il 25 aprile si libera il talento di Bernd Müller, David Moyes, Gilberto, Raphaël Varane, Johan Cruyff. Dennis Bergkamp condivide il compleanno il 10 maggio con Rüştü Reçber, Christian Wörns, Adam Lallana, Sylvain Wiltord. E la lista potrebbe allungarsi ancora, tra zodiaco e genetica.

Neymar il più costoso

il brasiliano adesso varrebbe 246,8 milioni di euro. Nessuno ha il cartellino più caro del fuoriclasse brasiliano del Barcellona secondo il CIES, l'Osservatorio Internazionale di Studi di sport, un istituto di ricerca sportiva dell'Università di Neuchâtel, che ha stilato la classifica dei calciatori più costosi nei cinque campionati principali d'Europa. La valutazione si basa su un algoritmo che tiene conto di diversi indicatori e di una serie di parametri: l'età del giocatore, i minuti giocati, la scadenza di contratto, i gol fatti, le potenzialità di mercato e il club di appartenenza. Solo settimo Cristiano Ronaldo (126,511), l'unico over 25 anni insieme a Messi nei primi 10.

Cristiano Ronaldo, l'uomo dei record

“Quando nel giorno del mio rinnovo ho detto che avrei giocato fino a 41 anni, l'ho detto un po' scherzando, un po' seriamente” ha spiegato il portoghese. “Se sto bene, non ho infortuni e le motivazioni restano alte, posso continuare a giocare fino a 35, 41 o 45 anni”. Il compleanno, intanto, si porta via il ricordo di un 2016 senza precedenti scandito dalla Champions League, dal titolo europeo, dalla Supercoppa UEFA e dal Mondiale per club che la FIFA non mette in discussione (vuole disconoscere “solo” i titoli nella vecchia Coppa Intercontinentale), dal quarto pallone d'oro e dal premio come miglior giocatore del 2016.

“Questo è stato uno degli anni migliori della mia carriera, è stato duro e difficile, per via dell'infortunio, ma sono contento per tutti i trofei che ho vinto e per come sono arrivati". Intanto, in anticipo sul suo stupore, sull'harakiri di Ramos e sulla prodezza di Jovetic, contro il Siviglia è diventato il rigorista migliore della Liga . Ha raggiunto Hugo Sanchzez, che ha segnato l'ultimo a 36 anni nel 1994, con il Rayo e tra l'altro sempre contro i rojiblancos. Già adesso, però, il portoghese ha una percentuale realizzativa dell'86,1% (56 su 65), contro il 78,8% del messicano.

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Tevez, verso la Cina con furore

Il poco romanticismo del calcio moderno ha trovato un'ulteriore conferma nel passaggio in Cina di Carlitos Tevez. L'Apache ha accettato un ingaggio da 14 milioni di euro a stagione, il Boca ne ha incassati 11 per il cartellino a cui andranno aggiunte delle cospicue commissioni all’agente Kia Joorabchian, lo stesso che in ombra di TPO lo portò al West Ham e al Corinthians, grazie a un accordo col presidente del Timao. L'anti-eroe di un calcio lontano dai valori nostalgici si è trasformato nel volto da copertina della Super league che si è impennata come numero e qualità dei trasferimenti, sottolinea il Global transfer market report della Fifa: i club cinesi nell'ultima sessione di mercato hanno speso 422 milioni di euro, due volte e mezzo più del 2015.

Ma le follie potrebbero chiudersi con il passaggio dell'Apache al Greenland Shenhua. Il Governo e la China Football Association hanno infatti deciso di porre un limite ai giocatori stranieri, dopo gli acquisti di campioni o presunti tali da Europa e Sudamerica per 363 milioni di dollari. Un freno anche alle ambizioni di Xi Jinping che proprio sul calcio aveva puntato come elemento di soft power per arrivare alla candidatura per i Mondiali del 2030.

Tre storie di riscatto

Il barrio di Fuerte Apache. “Da piccolo ho dovuto scegliere se fare il delinquente o il calciatore", ha confessato Tevez tempo fa. Allora era molto amico di Dario Coronel, l’inseparabile amico di un tempo di Carlitos, con cui formava una micidiale coppia d’attacco nel Santa Clara, la squadra del barrio di Fuerte Apache, periferia ovest di Buenos Aires, fra casermoni fatiscenti, cumuli di spazzatura, carcasse di auto date a fuoco, vicoli bui e angusti, grovigli di cavi dell’alta tensione che scivolano come ragnatele dalle finestre. Fu proprio Coronel a 11 anni a passare un provino al Velez Sarsfield mentre Carlitos fu scartato. Il destino però aveva in serbo per lui una spirale di droga e delinquenza fino al suicidio nel 2001. E per Tevez, che non ha mai dimenticato le sue origini, una strada verso il sogno.

L'uomo bionico. Anche Cristiano Ronaldo ha vissuto la sua personale sliding doors. Merito di Albert Fantrau, suo compagno di squadra che durante una partita delle giovanili gli serve un assist decisivo. Ad assistere al match, infatti, c'è un osservatore dello Sporting Lisbona che ha promesso a chi segnerà di più un posto in squadra. “Noi vincemmo la partita 3-0, io segnai il primo gol e il secondo lo segnò Albert Fantrau grazie a un grande colpo di testa. Ma il terzo fece rimanere tutti a bocca aperta. Albert era 1 contro 1 davanti al portiere, quando lo ha dribblato io mi trovavo proprio davanti a lui. Tutto quello che doveva fare era metterla in rete e invece l’ha passata a me e io ho fatto doppietta. Quello stesso giorno andai allo Sporting Lisbona. Dopo la partita gli chiesi: ‘Perché l’hai fatto?' e lui mi disse: ‘Sei più forte di me'” ha ricordato. Ronaldo gli ha poi regalato una casa e una macchina.

Funambolo. Neymar invece si è riscattato attraverso il futsal, che gli ha permesso di farsi notare dall'allenatore dell' Associação Atlética Portuguesa Santista, che gli dà un posto in squadra e convince il preside di una scuola privata a concedergli una borsa di studio. Le sue qualità attirano una leggenda del calcio brasiliano, Zito, che ha vinto due mondiali e segnato 57 reti nel Santos. Neymar rifiuta le sirene che arrivano dal Real Madrid e finisce proprio nella squadra che fu di Pelè con cui nel 2004, a 12 anni, firma un contratto da quasi 300 mila euro. E il resto, compreso il video-messaggio per Cleber stella del Petrarca Padova, ora primo nel campionato italiano di C1 di futsal, è storia.

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