Il Genoa resiste al San Paolo: Prandelli ferma il Napoli e strappa un pareggio prezioso
Con le valigie già pronte per il viaggio a Londra, il Napoli non è riuscito a battere il Genoa. A pochi giorni dall'andata dei quarti di finale di Europa League con l'Arsenal, la formazione di Carlo Ancelotti ha infatti sbattuto sul muro del Genoa e lasciato sul campo del San Paolo altri due punti. Merito soprattutto della squadra di Prandelli, brava a tenere testa all'avversario e a resistere all'inferiorità numerica dopo l'espulsione di Sturaro. Atteso dal derby con la Sampdoria, il Genoa è dunque uscito dal San Paolo a testa alta. Insigne e compagni, invece, con la testa già all'Emirates Stadium dove sbagliare sarà vietato.
Il Genoa che non t'aspetti
Evitare di regalare lo scudetto alla Juventus e prepararsi al meglio per la trasferta di Londra. Sono questi gli obiettivi di Carlo Ancelotti, che schiera in avanti Milik e Mertens e lascia in panchina Lorenzo Insigne. Prandelli lascia invece Sanabria fuori e schiera Kouame e Pandev di punta. L'inizio dei partenopei è incoraggiante. Prima Fabian Ruiz e poi Milik mettono i brividi al Genoa, che ha una reazione poco dopo con Pandev che sbaglia davanti a Karnezis. La squadra di Prandelli tiene bene il campo, sfiora ancora il vantaggio con il macedone ma nel suo momento migliore rimane in 10 uomini per l'espulsione di Sturaro: autore di un brutto fallo su Allan.
Prandelli protesta e si dispera, perché subito dopo il rosso al suo giocatore, arriva anche la doccia fredda del gol del vantaggio del Napoli. Lo realizza Mertens, al suo undicesimo centro, con un destro dal limite dell'area che sorprende Radu. Nonostante tutto, il Genoa chiude in attacco e sfiora il pareggio: prima con il palo di Gunter, poi con la botta da fuori di Biraschi che Karnezis manda in calcio d'angolo. Nell'area opposta è invece il portiere rossoblu a mandare in corner un bel diagonale di Callejon. Prima del duplice fischio di Pasqua, Lazovic trova però il meritato pareggio con una stupendo shot al volo
Il rientro di Insigne
Sferzato da Ancelotti nel corso dell'intervallo, il Napoli torna in campo con un altro atteggiamento. Zielinski e Milik suonano la carica, di fronte ad un avversario che comincia a sentire la fatica di un primo tempo giocato al massimo e la difficoltà di giocare in inferiorità numerica. Prandelli comincia a preoccuparsi e si copre con l'ingresso di Rolon al posto di Pandev: mossa che permette al Grifone di piazzare un mastino davanti all'area di Radu. Il tutto a pochi minuti dal ritorno in campo di Lorenzo Insigne.
Il numero 24 del Napoli regala subito buone indicazioni ad Ancelotti e una grande palla a Milik: non agganciata dal polacco, solo davanti a Radu. L'ex Ajax è il giocatore più pericoloso, è il riferimento principale della squadra napoletana che gioca spesso sulle due corsie e con cross insidiosi dentro i sedici metri rossoblu. Dopo un paio di brividi firmati Kouame e Rolon, è Koulibaly che si costruisce la chance del vantaggio. La botta da dentro l'area del difensore è però disinnescata dell'estremo difensore genoano, che poi si ripete poco dopo evitando l'autogol di un compagno con un miracolo e chiudendo a doppia mandata la porta rossoblu fino al triplice fischio finale.