Il fantasma Maracanaço spaventa il Brasile mondiale (video)
"Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracana: Sinatra, il Papa e io". Le parole sono di Alcides Ghiggia, eroe dell'Uruguay che nel '50 vinse il Mondiale in casa del Brasile: un miracolo per la ‘Celeste', lutto nazionale e disperazione per i duecentomila tifosi della Seleçao. Alla fine vennero certificati 34 suicidi e 56 morti per arresto cardiaco in tutto il Paese, dopo la sconfitta. Uno spot della Puma riporta alla memoria quei momenti, con un fantasma che si aggira per le strade di Rio fino a porsi di fronte alla statua del Cristo Redentore che spicca sulla montagna del Corcovado. O Maracanaço (in portoghese), el Maracanazo (in spagnolo): un fantasma in ‘carne e ossa'… perché Ghiggia (oggi 87enne) il prossimo 6 dicembre si manifesterà a Salvador de Bahia, in occasione della cerimonia per il sorteggio dei gironi per il prossimo Mondiale. Mercoledì scorso, 20 novembre, allo Stadio Centenario di Montevideo, prima di Uruguay-Giordania, è stato accolto come un trionfatore dal popolo uruguaiano.
Ghiggia, che in Italia ha indossato le maglie del Milan e della Roma, è ormai l'unico sopravvissuto di quella nazionale che vinse il mondiale e la Coppa Rimet grazie al 2-1 rifilato al Brasile. Per l'Uruguay di Tabarez, che ha acciuffato la qualificazione solo dopo lo spareggio con la Giordania (grazie alle reti del ‘Matador' Cavani, Luis Suarez e Diego Forlan segnate all'andata), è quasi un segno premonitore: lui, sopravvissuto a un brutto incidente, dopo che un camion ha travolto la sua auto, causandogli numerose fratture e mettendo a rischio la sua vita, ha fatto il giro di campo accolto dall'ovazione della folla al ‘Centenario' per quell'impresa compiuta 63 anni fa. Un fantasma in ‘carne e ossa' per i brasiliani. Ghiggia, leggenda per il popolo uruguagio.