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Il derby in panchina lo vince Allegri, che impatto Dybala

Un derby coi fiocchi giocato a ritmi altissimi e con grande agonismo. Lo spettacolo è in campo e in panchina, con la partita a scacchi dei due tecnici. Ottimo rientro per Dybala.
A cura di Mirko Cafaro
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Un derby della Mole con i fiocchi. All'Olimpico è andata in scena una sfida senza esclusione di colpi tra Torino e Juventus, con tutti gli ingredienti che generalmente ci si attende dal menù di un derby così sentito. Agonismo, gol, tensioni e voglia di vincere da parte di entrambi, non è mancato niente. E non è mancato neanche il confronto a distanza tra i due bomber Higuain e Belotti. Ha colpito subito il granata, con l'undicesimo centro stagionale, ha risposto con gli interessi l'argentino, a secco da quattro partite prima di oggi, e match winner con la doppietta ben distribuita nelle due frazioni. A far da corollario una gestione arbitrale non sempre convincente, ma comunque funzionale a non spezzettare troppo il gioco. Bellissimo anche il match vissuto dalle due panchine attraverso le scelte di Mihajlovic e Allegri.

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Miha-Max, Gallo-Pipita: spettacolo tra campo e panchina

  1. La partita a scacchi tra Mihajlovic e Allegri. Sinisa ha cominciato dalla vigilia compattando l'ambiente come neanche il primo Mourinho interista; Max ha risposto sul campo "bluffando" un 4-3-3 e proponendo in realtà un 4-4-2 dinamico e rapido a trasformare l'azione da difensiva in offensiva, specie con le avanzate e il lavoro tattico di Cuadrado a far da collante tra i reparti. Dall'altro lato, Miha ha chiesto un gran sacrificio in copertura a Iago Falque, spesso a uomo su Marchisio in fase di non possesso, e Ljajic. Ne è derivata una partita emozionante, giocata a viso aperto e a ritmi altissimi. A voler trovare una pecca nel caso del tecnico granata, la scelta insolita di cambiare contemporaneamente tre uomini a dieci minuti della fine, proprio un attimo prima del raddoppio di Higuain. Dal lato di Allegri, invece, cambi assolutamente indovinati.
  2. Bomber contro: il Gallo chiama, il Pipita risponde. La sfida tra clausole rescissorie, la sfida tra due grandi numeri 9. Da un lato lo juventino, già affermato e detentore del record di gol in A, dall'altro il giovane che più di altri sembra pronto a seguirne le orme. Hanno impiegato meno di mezz'ora a sbloccare il risultato per le rispettive squadre, ciascuno a suo modo: il torinese a coronamento di una prestazione generosa, il secondo dopo aver toccato pochissimi palloni e scuotendosi dal torpore, anche grazie al gran lavoro al suo fianco di Mandzukic.
  3. Dybala, che impatto. Nonostante l'ottimo mese vissuto da Mandzukic, la sua assenza si è fatta sentire parecchio in termini di imprevedibilità, giocate e capacità di creare superiorità numerica. E per farsene un'idea sono sufficienti i 20 minuti concessi da Allegri, tra numeri, visione di gioco e capacità di mettere i compagni in condizione di segnare.

Rocchi non convince, Barreca paga il noviziato

  1. Rocchi impreciso. Chiariamo subito: non si tratta di una bocciatura su tutta la linea, ma alcune decisioni arbitrali non hanno convinto. Condivisibile il metro orientato a non spezzettare il gioco e a favorire il ritmo altissimo che le due squadre hanno saputo impostare sin dall'inizio, ma il mancato provvedimento nei confronti di Rugani (per intervento su Belotti) a inizio partita e il giallo a Mandzukic sul finire del primo tempo sono episodi parecchio rivedibili.
  2. Barreca, errori che faranno crescere. Il giovane esterno, classe '95, promosso titolare da Mihajlovic ha vissuto il suo primo derby da torinese e granata e l'emozione si è fatta sentire. Nel primo tempo ha tenuto mostrando però qualche pecca in fase di disimpegno, che ha provocato più di un batticuore al tecnico serbo; nel secondo, poi, con l'aumentare della pressione si sono moltiplicati anche gli errori, sino alla mancata copertura su Higuain in occasione del raddoppio.
  3. Se Sturaro fosse anche tecnico… Con Cuadrado è l'uomo chiave scelto da Allegri per sorprendere Mihajlovic. L'ex genoano ci mette concentrazione, spirito di sacrificio e la solita garra, ma da esterno del 4-4-2 avrebbe bisogno di due piedi molto più "educati" di quelli che mostra. In più di un'occasione manca l'ultimo passaggio decisivo e nel primo tempo non sfrutta una palla d'oro servita da Mandzukic.
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