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Il derby di Suso: l’Inter e lo sgarro mancato al Milan

L’esterno offensivo del Milan ha raccontato il suo passato recente, con il rifiuto all’Inter, e il modo in cui affronterà il futuro con la maglia rossonera. Suso: “Chi toglierei a loro? Rafinha. Giusto cambiare Montella”.
A cura di Vito Lamorte
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Suso è uno dei calciatori più importanti del Milan. Lo era con Vincenzo Montella e lo è ancor di più con Rino Gattuso. Lo spagnolo è diventato uno degli uomini più importanti della squadra rossonera nonostante fosse arrivano a Milano come uno sconosciuto: ora ha la fiducia di tutto l'ambiente e il rinnovo fino al 2022 ne è la testimonianza. L'esterno offensivo del Milan, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, ha raccontato il passato e il modo in cui affronterà il futuro ma, nel frattempo, è una delle bestie nere dell'Inter come dimostrano la doppietta nel 2016, il goal nella gara d'andata e assist a Cutrone in Coppa Italia.

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Suso: Ho detto no all'Inter

Suso ha rivelato quello che si vociferava da più parti ma che non era mai stato confermato, ovvero un interesse dell'Inter nei suoi confronti la scorsa estate che lui ha declinato perché ha scelto di restare al Milan:

In estate mi hanno fatto un'offerta. Io avevo appena cambiato procuratore e loro hanno parlato con lui. Poi quello che ha risposto il Milan al mio agente non lo so, io avevo le idee chiare: volevo stare qui e rinnovare. Futuro? Potevo andare via anche prima di rinnovare, ma qui sto bene e sono molto contento. Poi nel calcio non c'è ‘per tutta la vita', e ora è importante finire bene la stagione. A me se l’Inter va in crisi non interessa, ma se vinceremo sarà bellissimo: avremmo una possibilità di entrare in Champions.

Suso: Chi toglierei all'Inter? Rafinha

L'esterno spagnolo ha dichiarato che un calciatore che toglierebbe volentieri all'Inter è Rafinha, neo acquisto nerazzurro, con cui ha condiviso dei momenti nelle nazionali giovanili della Spagna prima anche lui scegliesse la Seleçao:

Ora siamo in un buon momento e così le gambe non pesano tanto. Quella più difficile da raggiungere è la Lazio. Non è una squadra che gioca così vistosamente bene, ma sa quello che deve fare e lascia pochi spazi. È la più regolare. Chi toglierei all’Inter? Tutti dicono Icardi. Io però ho giocato nelle nazionali giovanili con Rafinha, prima che scegliesse il Brasile: se sta bene, è un grandissimo giocatore.

Suso: Montella-Gattuso? C'era bisogno di cambiare

Infine la domanda più scottante che riguarda il passaggio di testimone da Vincenzo Montella, l'uomo che lo ha valorizzato di più, a Gennaio Gattuso, che sta risollevando il Milan e con una vittoria nel derby lo porterebbe di nuovo in corsa per la Champions League:

C'era bisogno di cambiare ma io dovrò ringraziare per sempre Montella. Ognuno ha il suo modo di allenare e magari lui a Siviglia vincerà la Champions, di sicuro lavorava in maniera diversa. Quando vincevamo con lui, nessuno diceva nulla sul metodo. La qualità principale di Gattuso è la passione. Ha vinto tanto e sa come funziona tutto questo. La caratteristica del suo Milan è la concentrazione. Mi ha colpito per la voglia di lavorare, gli piace quello che fa e mette molta intensità. Se ti alleni così, in partita è più facile. A me piace il modo in cui entra nelle persone. È molto sincero, parla tanto. Urla sempre anche in partita? Ci avvisa su quello che stiamo sbagliando, a volte non noti una cosa e lui ti aiuta perché te lo dice. Io però voglio giocare il primo tempo sulla fascia dove c’è lui. Così mi urla per tutto il tempo ma almeno, nel secondo, sono tranquillo.

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