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Il decennio di Lukaku: “A 16 anni il primo gol e ora l’onore di essere all’Inter”

L’attaccante belga oggi all’Inter ha rivisitato il suo decennio nel calcio, da quando segnò il primo gol a soli 16 nell’Anderlecht ad ora che veste i colori della sua squadra del cuore, l’Inter: “Ho imparato da tutti, ho vissuto emozioni, alti e bassi, ora sono felice. Auguro a tutti di essere in salute nel 2020”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il decennio di Romelu Lukaku, il belga lo ha voluto raccontare a modo suo, con un doppio post social in cui ha racchiuso il suo passato, il suo presente e il suo futuro. Una storia di vita legata a doppio filo con il mondo del calcio, ieri in giro per l'Europa, oggi con la maglia dell'Inter in Serie A. Il campione e nazionale belga ha voluto racchiudere in poche righe tutto il suo essere, per chi lo segue da sempre, per gli esteti del pallone che si esaltano davanti al talento al di là della maglia, per tutti i suoi amici, tifosi, compagni.

Dal 2010 al 2015, il Lukaku ragazzino che sogna i gol

Romelu Lukaku nell'ultimo giorno del decennio ha voluto fare un bilancio personale da quando da ragazzino aveva promesso a sua mamma di riuscire a diventare il più forte giocatore del Belgio e strappare via la propria famiglia dalla povertà e dalla miseria. In un primo post, il n.9 nerazzurro ricorda il passato, da ragazzi, appena sedicenne:  "La prima parte è il mio momento preferito del decennio. Dal segnare a 16 anni nel club del mio cuore, l'Anderlecht, a rappresentare il mio Paese, fino ad andare nel club che ho tifato da ragazzo, il Chelsea, dove ho imparato tanto dai giocatori di quello spogliatoio.

Grazie al Wba per aver dato a un ragazzo di 19 anni il tempo di giocare in una lega così grande in cui ho potuto realizzare un sogno: segnare in Premier. All'Everton, guardando indietro, devo così tanto perché mi hanno dato una possibilità; a 20 anni e mi sono davvero divertito lì. I fan sono fantastici ed è stato un piacere giocare per un club così eccezionale. Il Manchester United è un club così grande. Con persone fantastiche e fan fantastici. Ho imparato molto dagli allenatori e mentalmente il club mi ha preparato bene per la mia carriera

Dal 2015 al 2019, il Lukaku uomo, padre e campione

Se i primi anni tra il 2010 e il 2015 hanno formato il Lukaku di adesso, sia come campione che come uomo, la seconda parte del decennio si è sviluppata cogliendo i frutti di tanto lavoro e di tanti sacrifici. Con le soddisfazioni anche al di là del campo, con la nascita del primogenito. E poi la crescita dal Manchester alla Nazionale, fino all'Inter, proiettato nel futuro: "Rappresentare il Belgio al Mondiale è stato un grande momento, così come è stato bello Euro 2016. Giocare per il mio Paese e segnare in quei tornei è una bella sensazione. L'Inter era il mio sogno da bambino, tutti voi sapete che amavo Adriano quando ero piccolo, quindi essere qui ora è una vera benedizione; stiamo facendo bene, ma dobbiamo continuare a dare tutto ciò che abbiamo.

E' un onore indossare questa maglia e giocare a San siro, ma per me i miei momenti preferiti sono il momento in cui posso condividere un abbraccio con il mio fratello Jordan Lukaku: è il mio più grande supporto e il più grande critico allo stesso tempo. Poi c'è stata la nascita del mio bambino, ma voi sapete che non pubblicherò nulla perché è qualcosa di personale. Questo decennio è stato pieno di emozioni, alti e bassi, ma questa è stata la storia della mia vita. Quindi godetevi l'ultimo giorno del 2019 e auguro a tutti di essere felici e in salute nel 2020″. 

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