Il cuore grande di Cristiano Ronaldo, ospita il piccolo Ahmed cui pagherà cure e studi
I compagni ultimamente avranno avuto qualche dubbio in più, come gli stessi tifosi del Real Madrid vedendo le prestazioni e i risultati sul campo: Cristiano Ronaldo non ha più il cuore grande come un tempo, è diventato cinico e pragmatico. Forse.Perché le dichiarazioni verso Kovacic e compagni non sono stati petali di rosa ma steli di spine e anche il fastidio provato davanti alle contestazioni dei tifosi blancos non sono passate inosservate. Eppure, Cr7, come tutti i grandissimi campioni che si rispettino, unisce atteggiamenti da primadonna e fuoriclasse, ad altri da persona generosa e cosciente della fortuna che il Signore del calcio (e non solo) gli ha donato. Come nel caso dell'assistenza data al piccolo Ahmed Dawabsheh, il bambino palestinese di 4 anni, la cui famiglia è stata sterminata in un incendio appiccato da coloni israeliani.
Un caso che ha fatto il giro del mondo attraverso il tamtam mediatico e che non è passato inosservato al campione portoghese che, anzi, ha voluto interessarsi in prima persona alla situazione disperata di un bambino dilaniato dai drammi della guerra, lui vittima innocente che si è visto strappare in un attimo affetti e amori con cui crescere. Così, Cristiano Ronaldo si è documentato, ha dato mandato ai propri rappresentanti di verificare la situazione, di raccogliere dati e alla fine ha deciso il gesto più grande e disinteressato al mondo: prendersi direttamente cura del piccolo Ahmed.
In maniera pratica, senza restare su un'opera di carità a distanza o virtuale. Cristiano Ronaldo ha preteso e ottenuto che il piccolo fosse portato a Madrid e venisse ospitato per alcuni giorni nella sua tenuta. Detto, fatto. Ahmed è arrivato in capitale e subito Cr7 ha rinnovato anche il suo impegno concreto: non solo pagare il percorso di studi che intraprenderà nel suo futuro il bimbo, ma anche nell'immediato, affrontando di saldare il conto salato che l'ospedale israeliano ha visto bene di addossare al piccolo palestinese ricoverato per ustioni su quasi tutto il corpo dallo scorso 31 luglio 2015.