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Il Comune mette in mora il Napoli per 644 mila euro

Ancora braccio di ferro tra società e Comune per il San Paolo. Da un lato il Napoli ha interrotto i miglioramenti in vista della Champions, dall’altro la Giunta ha emesso nota ufficiale perché vengano pagati i canoni del mutuo di utilizzo dello stadio.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il braccio di ferro tra il Comune di Napoli e il Napoli Calcio continua e il nodo del contendere è lo Stadio San Paolo. La Giunta partenopea ha deciso di mettere in mora il club di De Laurentiis per gli affitti arretrati e mai pagati da parte della società azzurra in un contenzioso in cui anche il Napoli vanta molti crediti nei confronti del Comune. Che derivano dalle opere straordinarie svolte al San Paolo, tanto che il Napoli vorrebbe, di conseguenza, arrivare ad una transazione con una via mezzo dove il dare e avere permettesse sia alla società partenopea che alla giunta comunale di essere soddisfatti e procedere con la ristrutturazione dello Stadio.

Un compito delicato e difficile perché la società di De Laurentiis ha deciso di fermare i progetti di miglioramento dell'impianto previsti in occasione della nuoa stagione europea: il club azzurro si è infatti riservato di anticipare altre spese relative all'area accoglienza per la Champions (come la d'onore, ol viale di ingresso delle squadre e gli spogliatoi ospiti. Dal canto suo il Comune ha intanto intimato a pagare quanto dovuto per i canoni di concessione dello stadio San Paolo a partire dal primo settembre 2014 e fino al 30 settembre 2015. Si tratta di circa 644 mila euro.

Non solo, perché nella stagione appena conclusa, il Napoli sarebbe moroso di altri migliaia di euro per una concessione di utilizzo del San paolo scaduta e mai rinnovata. La richiesta di pagamento è stata redatta in una notifica verso il Napoli calcio in forma ufficiale: ha provveduto a notificare al Calcio Napoli in cui "diffida al pagamento e contestuale messa in mora per un importo complessivo pari a 644.593,83 (Iva inclusa) per i canoni concessori per il periodo 1 settembre 2014 a tutto il 30 settembre 2015, comprensivo di relativo canone pubblicità stesso periodo".

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