Il Chievo resta in Serie A, e senza penalizzazioni: nullo il procedimento sulle plusvalenze
Il Chievo e il presidente Luca Campedelli vincono la battaglia al Tribunale federale. Il procedimento, istituito dopo i deferimenti emessi dalla Procura per le plusvalenze fittizie scambiate con il Cesena tra il 2015 e il 2017, è stato giudicato nullo. Il Chievo giocherà in Serie A nella stagione 2018-2019 e lo farà senza penalizzazioni.
Improcedibile, così è stato definito il processo al Chievo e al presidente Campadelli per le plusvalenze cosiddette fittizie scambiate con il Cesena tra il 2015 e il 2017. La Procura presenterà appello, ma se il verdetto anche in secondo grado sarà confermato, il procedimento dovrà ricominciare daccapo, con nuovi deferimenti, a patto che si celebri entro 90 giorni dal primo, datati 25 giugno. Ma chiaramente a quel punto i campionati saranno già iniziati e la Procura anche se riuscisse a convincere i giudici della necessità di sanzionare il Chievo non potrebbe certo chiederne la retrocessione.
Motivazioni. Secondo i giudici di primo grado, Campedelli doveva essere ascoltato dagli inquirenti prima del processo, quando ne ha fatto richiesta. Ma non è mai stato convocato in Procura. Un vizio procedurale che di fatto brucia l'intenso lavorio di mesi, tutte le indagini e costringe gli inquirenti a ripartire.
Penalizzato il Cesena. Invece ha subito una penalizzazione molto pesante il Cesena che tra l'altro è fallito ufficialmente pochi giorni fa e che da qualsiasi campionato ripartirà, molto probabilmente dalla Serie D, dovrà ricominciare da un pesantissimo -15.
La rabbia del Crotone. Il club pitagorico sperava di ritornare in Serie A, bastavano sei punti di penalità del Chievo per ritornare tra i grandi, i calabresi ci speravano e non poco. Adesso è prevedibile una reazione furente da parte del Crotone, che potrebbe presentare un appello essendo una società contro interessata.