Il Chieti perde, il presidente dispone allenamenti all’alba
Allenamenti all'alba e che nessuno sgarri. E' stato questo il diktat imposto dal presidente del Chieti alla squadra che in Serie D ogni tanto perde colpi e fa infuriare il massimo dirigente, Giorgio Pomponi. E' successo anche di recente, nell'ultima giornata di campionato: la sconfitta per 2-1 subita per mano dell'Isernia proprio non è andata giù al massimo dirigente. Una brutta figura che il patron ha deciso di punire alla sua maniera: niente ritiro, come spesso accade, ma una tabella d'allenamenti particolareggiata e modificata ad hoc per temprare lo spirito dei calciatori. Nessun appesantimento dei carichi di lavoro, sarebbe controproducente, però la sveglia va messa di buon mattino… quasi prima che il gallo canti. Sì, perché il numero uno degli abruzzesi ha ordinato che le sedute d'allenamento si svolgessero (fino a venerdì prossimo) alle 6.30.
Le ragioni del provvedimento? "I giocatori devono capire cosa significa lavoro e fatica – ha raccontato in un'intervista al quotidiano Il Centro – che essere calciatori è un privilegio. Chi non è d'accordo, chi non capisce l'importanza del nostro progetto se ne può anche andare". Com'è messo in classifica il Chieti? E' undicesimo (Girone F) alle spalle dell'Isernia che lo ha battuto nel confronto diretto.
Posizione anonima… nella speranza che già a partire dalla prossima gara di campionato contro il Giulianova ci sia l'inversione di tendenza tanto attesa. Altrimenti… altrimenti ci arrabbiamo (avrà pensato la dirigenza teatina) e alzarsi all'alba potrebbe non bastare più come punizione. Poche settimane fa il tecnico del Banik Ostrava (formazione slovacca), profondamente deluso dall'andamento della squadra, inflisse ai calciatori un castigo esemplare: imbracciare vanga, picozza e zappa per dissodare il terreno nei pressi del centro sportivo e rendersi così socialmente utili.