Il Chelsea batte il Barcellona col ‘catenaccio’ all’italiana. Allora Mourinho aveva ragione

Marziani tornati sulla terra – a sconfitta di ieri sera a Stamford Bridge è stata la terza gara persa dal Barcellona da inizio di stagione, la tredicesima dall'ottobre del 2009, quando i ‘marziani' di Guardiola s'incepparono al Camp Nou contro i modesti avversari del Rubin Kazan, nel girone F di Champions League alla seconda giornata. Pochissime dunque, le gare fallite dagli azulgrana che sono, giustamente, considerati i migliori giocatori attualmente al mondo, capaci di esprimere un gioco sul filo della perfezione e che scendono in campo con un solo unico obiettivo: la vittoria.
Eppure, ieri sera a Londra Di Matteo e i suoi ‘Blues' con l'1-0 al Barcellona hanno dimostrato che anche gli imbattibili possono venire sconfitti. Umilmente, con un pizzico di fortuna, ma con un'idea di gioco ben precisa in testa: l'utilizzo del ‘catenaccio' ad oltranza.

L'impresa di Mou nel 2010 – Come aveva fatto Mourinho quando, nel 2010, era riuscito nell'impresa – finora unica da quando Pep Guardiola è riuscito a creare la macchina perfetta azulgrana – di eliminare dalla competizione europea il Barcellona, vincendo 3-1 a San Siro la gara d'andata e chiudendosi in una difesa spasmodica al Camp Nou limitandone i danni con un 1-0 che permise la conquista della finalissima poi vinta dai nerazzurri sul Bayern Monaco. Un successo che ha segnato i tifosi del Barcellona ancora a caccia di vendetta.
Quell'Inter (in trasferta) e quel Mourinho (antipatico tecnico, arrogante e da lì a poco vincente con uno storico Triplete e per questo ancor più antipatico) vennero fortemente criticati non solo dalla stampa spagnola ma dall'opinione pubblica internazionale. I nerazzurri erano rei di aver praticato un non-gioco assoluto per tutti i 90 minuti, lasciando la partita al Barcellona, dimostrando come il calcio italiano fosse semplicemente difensivismo assoluto e mancante di una qualsiasi vena di bel gioco. Il tabellino di quella sfida in Catalogna era imbarazzante: 1 solo tiro (per giunta fuori) verso la porta difesa da Victor Valdes (contro i 15 azulgana), 2 corners a 9 a favore dei catalani e soprattutto un possesso di palla imbarazzante, 76% per il Barcellona e solo le briciole (72%) ai nerazzurri, spettatori non paganti.
La rete azulgrana non permise a Guardiola di arrivare alla finale di Champions, pagando il 3-1 dell'andata malgrado anche a San Siro ci fosse stato un possesso palla spagnolo schiacciante (68%) con Mourinho che aveva preparato una ‘trappola perfetta' a Guardiola, incatenando piedi e idee di Messi &co.

Il Milan ci prova, ma fallisce – Proprio la sfida di San Siro era stata il fiore all'occhiello del tecnico portoghese e su quella sfida si erano costruiti i progetti di vittoria, più recenti, del Milan di Allegri che si è giocato la qualificazione proprio con il Barcellona negli ultimi ottavi di finale di quest'anno. Non riuscendo a superare gli azulgrana.
I rossoneri avevano anche una piccola arma in più, l'aver affrontato il Barça nel girone iniziale, pareggiando a San Siro e perdendo al Camp Nou. Purtroppo non è servito a nulla visto che nello scontro diretto gli spagnoli hanno eliminato il Milan in un doppio incontro in cui hanno sempre avuto strettamente in mano il bandolo della matassa. Una matassa complicatissima per Ibrahimovic & co., eppure, malgrado la sconfitta e la schiacciante superiorità avversaria, sono stati elogiati e applauditi per essersi giocati alla pari la qualificazione con i migliori al mondo.
Al contrario di quanto accadde a Mourinho nel 2010, a nessuno è interessato che in 384 minuti in campo il Milan fosse riuscito a tirare nello specchio della porta di Victor Valdes la miseria di 9 volte: una ogni 42 minuti, malgrado la percentuale molto alta tra tiri fatti e gol segnati (9 tiri e 5 gol).
Mai, però il Milan era stato capace di costringere il Barcellona a subire. Non era accaduto nel girone di qualificazione (69%-31% per cento il possesso palla all’andata al Camp Nou, 60%-40% al ritorno a San Siro sempre per i catalani) e non era successo nemmeno nella serie dei quarti di finale: all’andata 62%-38% e al ritorno, con il 3-1 del Barcellona sul Milan, c'era stato un 60%-40% in linea con la media stagionale. E con la famosa sfida dell'Inter nella Champions del 2010.

Il Chelsea alla ‘Mourinho' – Che Mourinho non avesse poi tanto torto lo ha confermato ieri sera anche il ‘suo' Chelsea, in una storica impresa di aver battuto gli azulgrana di Pepe Guardiola usciti da Stamford Bridge con la convinzione (generale) di essere ancora i migliori di tutti, ma con una sconfitta per 1-0 che accenderà la sfida del Camp Nou. Roberto Di Matteo, l'italiano di Londra, alla guida dei Blues deve aver fatto custodia dell'insegnamento indiretto di Josè Mourinho: il Chelsea non ha fatto mai la partita, ha saputo difendersi ad oltranza, con un ‘catenaccio' all'italiana che ci fa onore ( e non vergogna come molti vorrebbero sottolineare) e un pizzico di fortuna che – contro chi è palesemente più forte – non guasta mai.
Ne è nata una partita a senso unico con il Barcellona autentico e unico dominatore in campo, che già al 30′ del primo tempo vantava un 68% di possesso palla e che finirà con un imbarazzante 76%, una traversa e un palo colpiti (all'8′ e al 91′), un salvataggio sulla linea e con Peter Cech, portiere del Chelsea, assoluto migliore in campo. Ma quella ripartenza al 46′ del primo tempo che ha visto poi Didier Drogba allungare la zampata vincente in area spagnola superando Valdes, ha segnato la partita a favore dei londinesi.
Esaltati e idolatrati dalla stampa anglosassone, innalzati al cielo del dio dell'opportunità, benedicendo una scelta tattica altrimenti suicida. Figlia e fotocopia, però, di quelle partite in nerazzurro con cui Mourinho ‘umiliò' il Barcellona se non nel gioco, almeno nel risultato finale.
Le 13 sconfitte in 3 anni – E quella vittoria nerazzurra del 2010, così come quella di ieri del Chelsea sono tanto più preziose e da prendere ad esempio, per far capire che anche i marziani possono essere battuti e sfruttare al meglio una serata opaca della ‘pulce' Leo Messi. Non a caso, le sconfitte del Barcellona da tre stagioni a questa parte sono pochissime, solamente 13 e soltanto 3 risultate determinanti: nell'andata del gennaio 2010, in Copa del Rey, ottavi di finale al Camp Nou dove perse 2-1 (e nel ritorno si impose solo 1-0 a Siviglia, venendo eliminato); nella semifinale di andata di Champions, del 20 aprile dello stesso anno contro l'Inter (3-1 a San Siro che l'1-0 del ritorno non permise la qualificazione alla finale di Madrid); e nella finale di Copa del Rey esattamente un anno dopo (20 aprile 2011) persa contro il Real Madrid nei tempi supplementari grazie ad un gol di Cristiano Ronaldo.
Per il resto, sono state tutte sconfitte senza significato nè conseguenze importanti.
Eccolo l'elenco dei passi falsi del Barcellona
1) Barcellona – Rubin Kazan 1-2
20 ottobre 2009: Godeniz Karadeniz della squadra russa del Rubin Kazan ha segnato il gol del 2-1 con il quale il Barcellona è stato sconfitto in casa nella terza partita del girone C della Champions League 2009-2010. Con questa clamorosa sconfitta casalinga il Barcellona perse per qualche settimana la sicurezza di passare il turno, ma alla fine riuscì ad arrivare comunque in semifinale di Champions, dove sarebbe stata sconfitta dall’Inter.
2) Barcellona – Siviglia 1-2
16 gennaio 20100. Il Barcellona perse quella partita per 2-1 in casa e al ritorno riuscì solo a pareggiare per 1-1 e venne così eliminato dalla competizione. Il Siviglia poi vinse il trofeo.
3) Atlético Madrid – Barcellona 2-1
14 febbraio 2010: l’attaccante uruguaiano dell’Atletico Madrid Diego Forlan segna un gol al portiere Victor Valdés durante una partita dello scorso campionato contro il Barcellona, in casa. L’Atlético vinse quella partita per 2-1 per quella che fu l’unica sconfitta in campionato del Barcellona nella stagione 2009-2010.
4) Inter – Barcellona 3-1
20 aprile 2010: Diego Milito segna il 3-1 dell’Inter a Milano contro il Barcellona nella partita valida per l’andata delle semifinali di Champions League 2009-2010. L’Inter vinse per 3-1 dopo esser stata in svantaggio e al ritorno sarebbe riuscita a perdere solo per 1-0 nonostante un giocatore espulso all’inizio del primo tempo. Quell’anno l’Inter poi avrebbe vinto la Champions League, oltre al campionato e alla Coppa Italia.
5) Siviglia – Barcellona 3-1
14 agosto 2010. Nell'andata di Supercoppa a Siviglia il Barcelona incappa in un sonoro 3-1 ma nel ritorno del Camp Nou saprà ribaltare il risultato (4-0) vincendo il trofeo.
6) Barcellona – Hercules 0-2
11 settembre 2010. L’Hercules era una squadra neopromossa, il Barcellona perse clamorosamente per 0-2, per giunta in casa. Era la seconda giornata di campionato e il Barcellona ebbe tutto il tempo per recuperare e alla fine vincere il campionato 2010-2011.
7) Real Betis – Barcellona 3-1
19 gennaio 2011. Ritorno dei quarti di finale di Copa del Rey e Barcellona sconfitto dal Betis, ma la qualificazione era già in pugno dopo il 5-0 del Camp Nou.
8) Arsenal – Barcellona 2-1
16 febbraio 2011: l’attaccante russo dell’Arsenal Andrei Arshavin segna il 2-1 finale della sua squadra nella sfida contro il Barcellona valida per l’andata degli ottavi di finale della Champions League 2010-2011. Il Barcellona nel ritorno avrebbe vinto per 3-1, superando così il turno per poi conquistare la coppa nella finale contro il Manchester United a Londra.
9) Barcellona – Real Madrid 0-1
20 aprile 2011: Cristiano Ronaldo ha segnato l’1-0 decisivo in finale di Coppa del Re durante il primo dei due tempi supplementari. La partita si giocò in campo neutro a Valencia e il Real Madrid adottò una tattica molto attendista. Il Real vinse la coppa.
10) Real Sociedad – Barcellona 2-1
30 aprile 2011. Il Barcellona stava vincendo ma negli ultimi 20 minuti la Real Sociedad ribaltò il risultato
11) Getafe – Barcellona 1-0
26 novembre 2011. Alcuni commentatori dissero che il Barcellona di quella sera a Getafe era stato il peggiore degli ultimi tre anni, anche se nel finale alla squadra di Guardiola era stato annullato un gol regolare e Lionel Messi aveva preso un palo all’ultimo secondo di recupero
12) Osasuna – Barcellona 3-2
11 febbraio 2012. Con questa sconfitta il Barcellona ha perso ulteriori punti dal Real Madrid di Josè Mourinho ora in testa alla classifica (attualmente ha 6 punti in più)
13) Chelsea – Barcellona 1-0
18 aprile 2012. All'andata dei quarti di Champions, un gol di Drogba al 46′ del primo tempo ha permesso di ottenere la vittoria ai Blues a Stamfrod Bridge, malgrado la superiorità territoriale azulgrana devastante.