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Il caso ‘maglia di Acerbi’, il Giudice Sportivo non punisce Kessié e Bakayoko

Il Giudice Sportivo “declina la competenza a decidere sull’episodio segnalato dalla Procura Federale” perché non rientra nei casi di condotta gravemente antisportiva. Nessuna sanzione disciplinare nei confronti di Franck Kessié e Tiémoué Bakayoko per la vicenda della maglia di Acerbi mostrata a mo’ di sfotto’ sotto la Curva del Milan dopo la vittoria contro la Lazio a San Siro. Caso chiuso? No, la Procura Federale può avviare – se vuole – un supplemento d’indagine per accertare eventuali violazioni.
A cura di Maurizio De Santis
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Nessun provvedimento nei confronti dei due centrocampisti del Milan, Franck Kessié e Tiémoué Bakayoko, da parte del Giudice Sporti che "declina la competenza a decidere sull'episodio segnalato dalla Procura Federale". E' questa la decisione che arriva a margine di aspre polemiche per quel gesto che ha fatto molto discutere: ovvero, andare sotto la Curva dei tifosi rossoneri mostrando a mo' di sfotto' e di scalpo la maglia del difensore della Lazio, Francesco Acerbi. Casacca che il calciatore, ex di turno, aveva scambiato con gli avversari in segno di pace e di chiarimento dopo il botta e risposta social che aveva caratterizzato la vigilia dell'incontro di campionato.

Perché il Giudice Sportivo non ha punito Kessié e Bakayoko

Era stata la Procura Federale a segnalare l'episodio da vagliare con la prova tv e le parole del presidente della Figc, Gabriele Gravina, che aveva commentato quel siparietto definendolo "un atto grave da punire", lasciavano presagire un provvedimento più severo. Perché il Giudice Sportivo ha seguito una linea differente rispetto a quanto auspicato e al clamore sollevato da quell'atteggiamento? C'è scritto nelle motivazioni indicate dalla nota ufficiale, una in particolare: ovvero, quando fa riferimento al fatto che "la segnalazione non può aver seguito ai fini della valutazione della prova televisiva" perché "la fattispecie in esame non rientra nei casi di condotta gravemente antisportiva".

Il comunicato ufficiale sulla decisione

Il Giudice – si legge nel comunicato – ha rilevato che nulla è riportato nel referto del Direttore di gara, mentre nel rapporto dei Collaboratori della Procura Federale, si dà conto, motivatamente, delle circostanze che hanno impedito agli estensori del rapporto stesso di rilevare l'episodio. Ma considerato altresì che la segnalazione non può aver seguito ai fini della valutazione della prova televisiva, perché non rientra nei casi di condotta gravemente antisportiva, declina la competenza a decidere sull'episodio segnalato dalla Procura Federale.

Caso chiuso? No, la Procura Federale può ancora intervenire

La decisione del Giudice Sportivo non mette fine alla vicenda. All'interno della stessa nota, oltre alle motivazioni della sentenza, c'è un altro passaggio altrettanto importante. Quale? In pratica la palla adesso passa alla Procura Federale che aveva indicato il ricordo alla prova televisiva. Nel dispositivo redatto da Gerardo Mastrandrea viene sottolineato come sia "del tutto impregiudicato il potere del medesimo organo requirente di promuovere, verificati i presupposti e secondo le modalità e i tempi consentiti, le iniziative e le azioni di competenza in ordine alla possibile violazione dei principi generali sanciti da CGS".

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