Calciatore muore a 32 anni per infarto fulminante

Un'altra morte inspiegabile costringe il calcio a stringersi a lutto attorno alla famiglia e ai cari di Labinot Harbuzi, il giocatore svedese di soli 32 anni deceduto per un attacco cardiaco fulminante. L'ennesima tragedia che ha scosso nuovamente il mondo del calcio e che si ritrova a domandarsi su come sia possibile che professionisti seguiti da staff medici di primissimo livello, possano perdere la vita così.
L’ex giocatore del Feyenoord è stato rinvenuto privo di conoscenza in casa sua dal padre, che ha quindi tentato di rianimarlo con il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, ma per Harbuzi non c’è stato più nulla da fare. All'apprendere della notizia i tifosi del Malmoe si sono attivati per organizzare una veglia funebre in memoria del giocatore, che si terrà questa sera alle 19.10 allo stadio.
Di origini kosovare e inserito nel 2001 nella lista dei migliori talenti stilata dalla rivista spagnola ‘Don Balon', Labinot Harbuzi in patria godeva anche di una discreta fama. Il centrocampista deceduto era amico di lunga data di Zlatan Ibrahimovic, tanto che nel 2009 Re Ibra lo aveva pubblicamente elogiato per le sue qualità tecniche, nella certezza di una luminosa carriera anche nella Nazionale maggiore.
Così non è stato, perché Harbuzi in realtà si era perso non riuscendo a sfondare nel calcio che conta. In nazionale non c'era mai arrivato, fermandosi nell'Under21 svedese fino poi a ritrovarsi nella periferia del pallone europeo, girovagando qua e là in cerca di fortune che non sono mai arrivate.
Un girovagare che prima lo aveva portato in Turchia ad indossare le maglie del Gençlerbirliği e del Manisaspor, poi di rientro in patria, si era accomodato nelle serie minori svedesi con il club del Syrianska e poi del Prespa Birlik. Quindi si era spinto più in là, fino alla Malesia, dove aveva chiuso la carriera nel 2016, al termine di una sola stagione con il Melaka United, che non lo aveva riconfermato.