Il calcio si ribella al superprocuratore scelto dal Coni

La promessa è un debito e Giovanni Malagò la sta portando a termine. La riforma della Giustizia sportiva, tanto decantata dal presidente del Coni, passerà anche dalla supervisione e dal controllo di Enrico Cataldi, generale di brigata dei Carabinieri. Una scelta "decisa" quella di Malagò che, grazie al lavoro di Cataldi, vuol vigilare sull'operato delle singole procure federali. L'annuncio è arrivato a margine della presentazione del nuovo impianto istituzionale: "Il Comitato Olimpico garantisce rispetto per gli organi federali – ha spiegato Malagò – ma allo stesso tempo chiede che il percorso dei processi sia equo e trasparente nei tempi e nei modi". In pratica verranno smembrati sia l'Alta Corte di giustizia che il Tnas che, spesso, ha chiuso un occhio evitando di colpire duramente i colpevoli.
Il parere della Figc. Una decisione che ha riscontrato il parere contrario della Figc che, per bocca del suo presidente Giancarlo Abete, si è detta contraria alla scelta di Malagò: "Non sono d'accordo sul codice di giustizia unico – ha spiegato Abete – e sono preoccupato sul versante dei rapporti internazionali di tutte le federazioni, perchè noi dobbiamo essere in sintonia con Coni, Fifa e Uefa". Tra le novità della riforma voluta dal Coni, anche il cambiamento del sistema dei processi sportivi e la rivisitazione della norma sulla responsabilità oggettiva.